sabato 31 marzo 2012

Calderoli, a luglio Monti farà il botto

(ANSA) - ROMA, 30 MAR - "L'articolo 18? E' lo scoglio dove andrà a cozzare capitan Monti-Schettino. Il governo? Non supererà i secondi 100 giorni di esistenza. Imploderà a luglio e cadrà non per i partiti, ma per i numeri". Roberto Calderoli, in una intervista su la Padania, traccia un'analisi sullo scenario che si delinea per i prossimi mesi. "Non credo che a far cadere Monti saranno i partiti, ma i numeri che lo obbligheranno a mollare. Il botto, però, avverrà a luglio''.

Monti sa bene che, alcuni risultati dopo la modifica dell'art. 18, saranno i seguenti:
VERRAI LICENZIATO SE:
1 - Sciopererai.
2 - Sei donna e vuoi fare più di un figlio (ricordiamoci dei licenziamenti in bianco fatti firmare alle giovani donne).
3 - Ti ammali di una patologia invalidante e hai ridotto le tue capacità lavorative.
4 - Passi un periodo di vita difficile e non dai il massimo.
5 - Hai acciacchi ad una certa età che riducono le tue prestazioni lavorative (ed è molto probabile con l'allungamento dell'età lavorativa voluta dal governo Monti).
6 - Sei antipatico al proprietario o ad un capo che ti mettono a fare lavori umilianti e meno qualificati.
7 - Chiedi il rispetto delle norme di sicurezza.
8 - Rivendichi la dignità di lavoratore.
9 - Sei politicamente scomodo (ricordandoci dei licenziamenti e dei reparti confine degli anni 50 e 60, oggi di nuovo in auge, come nell'ILVA di Taranto).
10 - Non ci stai ai ricatti e alle angherie dei superiori.
11 - Contesti l'aumento dei ritmi di lavoro senza corrispettivi economici.
12 - Ti iscrivi ad un sindacato ribelle (su 1000 lavoratori richiamati alla FIAT di Pomigliano non uno è iscritto alla FIOM).
13 - Appoggi una rivendicazione salariale o di miglioramento delle condizioni di lavoro.
14 - Fai ombra al tuo superiore (se pensa che sei più bravo di lui e puoi prenderne il posto).
15 - Hai parenti stretti con gravi malattie e hai bisogno di lunghi permessi.
16 - Non sei più "funzionale" alle strategie dell'azienda.
17 - Reagisci male ad un offesa o alla prevaricazione di un superiore.
18 - Dimostri, anche allusivamente, una mancanza di stima verso il "capo" o il proprietario.
19 - L'ente/azienda per cui hai dato una vita di lavoro non ha più bisogno di te, magari a tre o quattro anni dal raggiungimento dei requisiti per andare in pensione.
20 - Hai la duplice colpa di essere donna e mamma, e tuo figlio ti "incasina" spesso.

giovedì 29 marzo 2012

Crisi: Bersani, solo austerità è cecità

ON
(ANSA) - ROMA, 28 MAR - ''Convergenza'' tra il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, e il leader socialista Antonio Josè Seguro, sulla necessità di una politica europea che non guardi solo all'austerità dei conti ma anche alla crescita. I due leader hanno firmato oggi un protocollo di relazione tra i due partiti, concordando sulla ricetta per uscire dalla crisi. ''Serve una nuova politica europea il fiscal compact non basta, l'austerità da sola è cieca. Servono strumenti per la crescita.''

Giusto. Ma quello manca a tutti i politici di ogni idea e di ogni nazione è la capacità di chiamare con il loro nome le cose. Tasso di disoccupazione è la percentuale degli abitanti che non  produce nulla, non gli iscritti nelle liste di chi cerca impiego.  Lavoro, è l'impegno per fare qualcosa, non lo stipendio al diacono della parrocchia perché reciti rosari. Tecnico è l'idraulico che sa come riparare i guasti, non chi va a Londra, NewYork, e Cina, alla ricerca di qualcuno che sappia come usare gli italiani. Liberalizzare significa abolire vincoli, e licenze per agire, non modificare il numero degli aventi diritto. Essere economisti significa sapere come modificare l'organismo economico verso un nuovo equilibrio. Ragioneria è fotografare il morto, economia è progettare come vivere con minore fatica. E ultimo, se vuoi trovare consenso, butta fuori tutti quei benefattori che si lamentano che la schiavitù non è sufficientemente pagata. Un lavoratore vende la sua capacità di produrre e ha dei diritti su ciò che le sue capacità hanno prodotto. Forse una ripassatina dell'economista Marx, ed anche di Adam Smith aiuterebbe; la ricchezza non è capitale, terra, proprietà, ma ciò che da queste il lavoro dell'uomo ricava.

mercoledì 28 marzo 2012

Monti:"dopo Monti?", non mi preoccupa

OFF
(ANSA) - ROMA, 28 MAR - In tanti, in particolare in Germania, ''si interrogano sul 'dopo-Monti'? Ma per me sarà fantastico...''. Parola dello stesso Mario Monti che, durante un dibattito al Nikkei, il colosso dei media economico-finanziari nipponico, ironizza sui dubbi di tanti leader stranieri su quello che succederà in Italia dopo il 2013. Monti non ha rinunciato alla consueta ironia, come quando ha ricordato che l'Europa è una ''entità complessa'' persino per gli europei.

E ti credo! Con l'appannaggio di senatore (a nostre spese) e tutto quello che ha rimediato e rimedierà dalle banche e dalle caste che non ha disturbato, il dopomonti non lo preoccupa, anzi!

Riforme: Pd, nessun ritorno preferenze

OFF
(ANSA) - ROMA, 27 MAR - L'informazione secondo la quale nei colloqui di oggi sulla legge elettorale si sarebbe convenuto sul ritorno alle preferenze è destituita di fondamento. E' quanto si legge in un comunicato del Pd.

Normale! Avete pensato che con le preferenze, se ben date, tutti gli attuali parassiti (leggi politici) potrebbero non essere rieletti?
Non sono mica scemi!
Meditate gente, meditate!

Qatar, ok a Corano per scopi curativi

(ANSA) - DOHA, 27 MAR - Il ministero per gli Affari islamici del Qatar ha autorizzato nove religiosi ad esercitare cure spirituali attraverso il "ruqyah", un rituale in cui vengono recitati dei versi del Corano a cui si attribuiscono poteri curativi. La notizia viene riportata oggi dal giornale di Doha The Peninsula. Lo scopo sarebbe quello di marginalizzare il più possibile la pratica della versione non musulmana di questo rituale, dal momento che l'Islam vieta gli indovini e la magia nera.

Se si leggono versi a scopo curativo della Bibbia o del Libro Tibetano dei Morti è magia nera e si viene uccisi dagli islamici.
Se si leggono versi a scopo curativo del Corano allora sono pure cure spirituali!!!
Questo dimostra l' intolleranza musulmana nei confronti delle altre religioni, soprattutto se non sono quelle del "libro". Nel nord dell'India e nel Pakistan  fra il XII e XII secolo eserciti islamici provenienti dall'attuale Iran compirono la più grande pulizia etnica della storia, peggiore di quella dei nativi d'America, massacrando 100 milioni di indiani e distruggendo ogni edificio costruito dalle "mani impure". La colpa delle vittime era di essere buddisti e in parte minore induisti, quindi non della stirpe di Abramo. Purtroppo in Italia non si studia la storia degli altri paesi e non si conoscono questi genocidi, che fanno sembrare Hitler un dilettante, con la conseguenza che ci ritroviamo politici che, per buonismo, li difendono.

domenica 25 marzo 2012

Caro-addizionali, il 27 ministangata in busta paga

OFF
Brutte sorprese in busta paga per dipendenti e pensionati: l'assegno di marzo sarà più leggero. Emerge da uno studio Caf-Cisl.
(di Francesco Carbone)
Brutte sorprese in busta paga per dipendenti e pensionati: l'assegno di marzo, che arriverà come da tradizione il 27 (martedì) sarà più leggero. Se non bastassero infatti i continui aumenti dei prezzi cui far fronte, guidati dall'impennata dei prezzi della benzina (che ormai viaggia inesorabilmente verso i 2 euro al litro) i cittadini dovranno fare i conti anche con lo sblocco delle addizionali regionali e comunali. A fare i conti in tasca a questo nuovo aumento del prelievo è il Caf-Cisl nazionale.
Ecco cosa emerge.
IRPEF REGIONALE, STANGATINA PER TUTTI: L'aumento del prelievo scatterà per tutti sulle addizionali regionali e sarà dello 0,33%, con un effetto che varierà dai 51 euro per un salario da 1.200 euro mese ai 137 per uno stipendio da 3.200 euro per l'Irpef Regionale. Pagheranno invece 73 euro i contribuenti con 1.700 euro di stipendio e 94 euro quelli che con una busta paga mensile di 2.200 euro.
IRPEF COMUNALE, SOLO PER CHI HA GIA' DELIBERATO: C'è però l'incognita Irpef Comunale. L'aumento in questo caso va deciso dalle singole amministrazioni comunali che, se non lo hanno ancora deliberato, farà scattare l'eventuale aumento solo dopo. Qualche Comune ha però già deciso di utilizzare questa leva per aumentare i propri introiti tanto che, in questo caso, l'impatto annuale sulle buste paga potrà salire - è il caso di Chieti - fino a a 193 euro.
POCHI I COMUNI CHE HANNO GIA' DELIBERATO: Fortunatamente i Comuni che hanno deliberato aumenti allo stato non sono molti. La manovra di Ferragosto firmata Tremonti-Berlusconi ha riconosciuto ai Comuni la possibilità di deliberare, a partire dal 2012, aumenti dell'addizionale comunale fino a raggiungere un'aliquota massima complessiva pari allo 0,8%, possibilità che era stata "congelata" nel 2008 dallo stesso Tremonti. Ma nei casi in cui l'aumento sia già stato deliberato il conto arriverà martedì prossimo (altrimenti scatterà successivamente): si andrà, ad esempio, da un aumento (comunale) di 47 euro a Catanzaro (+51 euro per l'addizionale regionale, in tutto 98 euro in più) per un pensionato o lavoratore dipendente con 1.200 euro mensili (lordi) fino ad arrivare ai 193 euro di un pensionato/dipendente con 3.200 euro lordi mensili di Chieti (+137 euro di addizionale regionale e 56 euro per quella comunale). Insomma non un vero e proprio salasso ma una mini-stangata che si aggiungerà a tutte le altre in attesa del temuto arrivo dell'Imu a giugno e del "temutissimo" rincaro di 2 punti delle aliquota Iva da ottobre prossimo, anche se in quest'ultimo caso il Governo sembra stia cercando vie alternative.
NIENTE PRELIEVO PER I REDDITI BASSISSIMI: Ad essere salvaguardati saranno solo i pensionati e i dipendenti con i redditi più bassi, che hanno redditi talmente sottili non dover pagare nemmeno l'Irpef principale. In particolare non dovranno alcuna addizionale i pensionati fino a 75 anni che guadagnano fino a 7.535 euro l'anno e quelli oltre 75 anni che guadagnano fino a 7.785 euro. I lavoratori, invece, saranno esenti fino a 8.030 euro.
IMU E IVA, STANGATE IN ARRIVO: Ma il vero salasso per le tasche degli italiani arriverà a giugno con l'Imu. La nuova imposta municipale è una nuova Ici che si pagherà anche sulle prime case e che sarà ancora più alta sulle seconde. La chiamata alla cassa, per il debutto di questa nuova tassa, è per il 20 di giugno. Ad ottobre, poi, è in arrivo l'aumento dell'Iva dal 21 al 23%. Introdotto come norma di "salvaguardia" per raggiungere il pareggio di bilancio potrà essere sostituito da altre fonti di entrata come la riduzione delle agevolazioni o il taglio delle spese con la spending review.(ANSA).
 
Cosa ci si poteva aspettare da questo governo tecnico?
Mario Monti e la Fornero, avanti a tutto gas con queste manovre per ripulirci le tasche .
Pensate quando porteranno l' IVA al 23% sarà una mazzata unica. Non parliamo poi delle pensioni; avremo più morti per fame che pensionati.

Se si parla di banche, il voto alla Camera dura tre secondi

OFF
Uno pensa che alla Camera i deputati ci stiano per fare qualcosa. Ad esempio discutere delle leggi, delle norme, degli emendamenti. La democrazia è soprattutto questo. E invece, se si tratta di provvedimenti ingiusti, di norme che la casta approva per favorire una lobby, come quella della banche, non c'è tempo per la discussione. Neanche un secondo. Quando si è votato sulle liberalizzazioni, l'ordine del giorno prevedeva, tra l'altro, una proposta sulla reintroduzione delle commissioni bancarie. Una cosa importante per le tasche sempre più vuote dei cittadini. C'era da discuterne. Eppure, grazie al solerte intervento del vice presidente della Camera, Maurizio Lupi (Pdl), non se n'è fatto niente. La discussione sul merito della norma non è stata nemmeno aperta. Concessi soltanto interventi sulle procedure. Approva o non approva. Non si discute. E la norma sulla reintroduzione delle commissioni bancarie, ennesimo provvedimento ai danni dei cittadini, è stata approvata con un voto fulmineo. Della durata di tre secondi.

Peccato non poterli chiamare con il loro vero nome e cognome... scrivo solo "FARABUTTI"... visto che ci potrebbero essere orecchie troppo sensibili!!!

sabato 24 marzo 2012

La Fornero fa shopping. E si blocca mezza città

OFF
Torino, via Carlo Alberto 41/G, una strada in pieno centro dove, tra le altre, c'è anche una prestigiosa boutique di scarpe. Sabato mattina. A un certo punto arrivano due Lancia Thema blu, blindate. Ne scendono sei uomini, armati, che si guardano intorno sospettosi, guardinghi. Chi sono? Cosa sta succedendo? Sulle prime, uno si aspetterebbe chissà che. Invece, sono solo gli agenti che fanno da scorta al ministro del Lavoro, Elsa Fornero. D'accordo, i ministri viaggiano con la scorta, lo sappiamo. Ma perché scomodarla, con le sue due auto blu, e coinvolgere persino due "gazzelle" dei carabinieri messe a presidiare i varchi di entrata e uscita della strada? Perché il ministro, quella mattina, ha voglia di fare shopping. Di comprarsi un bel paio di scarpe. Bloccando un intero isolato per un bel pezzo. E così, anche un semplice acquisto, se c'è di mezzo un membro della casta, diventa un piccolo show, con gran dispiegamento di forze e parata di auto blu.
 
"Ma bisogna fare sacrifici (voi, eh, eh, io no) sigh, sigh," e giù lacrime di coccodrillo! 

E i deputati decidono di non tagliarsi il vitalizio

OFF
La riforma delle pensioni targata Fornero, contenuta nel decreto salva-Italia, e varata a dicembre, istituisce per tutti gli Italiani da un lato l'innalzamento dell'età pensionabile, dall'altro il passaggio al metodo contributivo di calcolo per la pensione. Una stangata che ha costretto decine di migliaia di lavoratori a rinviare di anni l'uscita dal lavoro (pur avendo raggiunto i requisiti), o ad accontentarsi di una pensione più magra. Ma questa riforma vale per tutti gli Italiani? In teoria, sì. In pratica, come sempre avviene, no. Perché a tre mesi dal varo della nuova legge, viene fuori che i deputati, a differenza di tutti gli altri, si sono concessi l'applicazione di un metodo di calcolo misto retributivo-contributivo (quello della riforma Dini, ora abrogata), con il quale salvano i diritti acquisiti al 31 dicembre 2011, derogando dalla nuova norma, e si assicurano il vitalizio tanto agognato, che appunto non verrà calcolato sulla base dei soli contributi versati, ma secondo il vecchio sistema. I deputati saranno perciò gli unici privilegiati a godere del vitalizio vecchia maniera, a meno che non optino "da soli" per la scelta del nuovo metodo di calcolo del trattamento previdenziale, come recita una clausola-beffa inserita nel documento licenziato dalla commissione. E chi, fra i parlamentari italiani, deciderà di autotagliarsi la pensione? Facile immaginare la risposta: proprio nessuno.

NO COMMENT, anzi uno solo BUFFONI!!!!

Egitto: arrestata coppia di scambisti

(ANSA) - IL CAIRO, 24 MAR - La polizia egiziana ha arrestato un uomo e una donna, marito e moglie entrambi trentenni, per aver messo su Facebook un annuncio che proponeva un incontro a quattro, con tanto di orgia, nel loro appartamento al Cairo. Un funzionario dei servizi di sicurezza ha spiegato che i due avevano intitolato la loro pagina sul social network ''Scambio di moglie''. Nel 2009 un tribunale condannò un uomo a 7 anni e sua moglie a tre per aver avuto rapporti sessuali con altre coppie.

Questa è la moralità islamica. Vietato lo scambio di coppie ma permessa la compravendita di mogli alla stessa stregua di capre o altri animali.

venerdì 23 marzo 2012

Mangi speziato? Il tuo metabolismo ringrazia

ON
Se vi piace mangiare speziato, sappiate che la ricerca scientifica è dalla vostra parte. E' arcinoto, per non dire collaudato, il ruolo delle spezie nel tentativo di recuperare i "sapori reali" dei cibi, allo scopo di evitare di aggiungere troppo sale inutile (e dannoso per pressione alta e ritenzione idrica).
La novità riguarda lo studio scientifico che ha rivelato che aggiungere spezie al pasto potrebbe avere effetti significativi sul metabolismo e migliorare il potere antiossidante dell'alimentazione.
Ricercatori della Pennsylvania State University hanno prescritto una dieta di 1200 kcal a 6 uomini sani e volontari in sovrappeso, con l’aggiunta di una miscela di spezie antiossidanti pari a 14 g nel menu di ogni pasto principale.
Dopo una settimana, gli studiosi hanno proposto gli stessi pasti e menu, ma privi di spezie. Hanno così raccolto i campioni di sangue prima di ogni pasto, e rispettivamente dopo 30 min e dopo 3 ore e mezzo.  Risultato: la dieta "speziata" abbassava del 21% i livelli postprandiali dell'insulina e del 31% i valori dei trigliceridi, rispetto ai livelli misurati dopo il pasto senza spezie. Si è trattato di un dato inaspettato e importante: ridurre i valori di insulina e trigliceridi vuol dire da un lato avere più potere saziante, stimolare meno il senso della fame urgente, di cui è responsabile l'insulina; dall'altro lato potenziare gli effetti antiossidanti della dieta, proprio perché i trigliceridi sono inferiori. In una parola: effetti positivi sul metabolismo degli alimenti.
La preparazione di ricette speziate potrebbe rappresentare un plus dietetico e non solo una semplice modalità gastronomica per rendere il pasto più appetibile.
Rimane da stabilire se la quantità e la qualità delle spezie, impiegate nello studio, siano congruenti con il modello mediterraneo delle ricette italiane, comunque di per sé ricco di spezie e di aromi dal potere antiossidante.
Di certo, si conferma la seguente osservazione: una dieta più efficace dovrebbe escludere un modello rigido basato su pochi alimenti principali (no alle diete composte solo da alcune classi di ingredienti), preferendo le diete che prevedono ricette, gastronomicamente modificabili anche negli ingredienti secondari, come appunto spezie e aromi.
Fonte: US National Library of Medicine National Institutes of Health

Viva il peperoncino!!

Cioccolato: chi lo mangia si mantiene magro

ON
La notizia è troppo carina e consolatoria per non darla: chi mangia regolarmente cioccolato (anche fondente) si mantiene più magro di chi non lo mangia mai. Lo afferma uno studio condotto da Beatrice Golomb del dipartimento di medicina dell’Università della Columbia a San Diego e pubblicato sul prossimo numero (del 26 marzo p.v.) di “Archives of internal medicine”. 
Gli autori dell’indagine hanno constatato che, su circa mille adulti di entrambi i sessi di San Diego, chi consumava più volte alla settimana modeste quantità di cioccolato aveva un indice di massa corporea più basso di chi non lo mangiava mai. Detto in altre parole, era più magro, pur non avendo stili di vita differenti dagli altri (cioè non praticava una maggiore quantità di attività fisica, né non seguiva una dieta dimagrante).
«In qualche modo» ipotizza Golomb «un consumo moderato e regolare di cioccolato sembra essere un’abitudine “neutrale” in termini di calorie. Ossia, i benefici metabolici dell’assunzione di cioccolato potrebbero portare a un ridotto accumulo di grassi nell’organismo. Sarebbe, quindi, la composizione delle calorie, più che la loro quantità, ad incidere davvero sul peso».
Ma non è tutto: c’è un’altra buona notizia per tutti gli amanti del cioccolato. Anche se questa seconda notizia è da prendersi con cautela, perché – in questo caso – lo studio è sponsorizzato dalla Nestlé ed è stato condotto su un campione di sole 30 persone (e pubblicato sul Journal of Proteome Research). Lo studio afferma che 28 grammi di cioccolato amaro al giorno riducono i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. Merito, in questo caso, di un ingrediente chiave del cioccolato: il cacao.

Slurp!  Finalmente! Gnam gnam!

Fornero: Su art 18 nessuna marcia indietro

OFF
di Barbara Marchegiani
ROMA - Oggi il Consiglio dei ministri approverà "salvo intese" la riforma del mercato del lavoro. Si tratta della formula che si usa quando un testo non è ancora definitivo. Lo riferiscono fonti di palazzo Chigi, sostenendo che non sarà necessario un nuovo Cdm per l'adozione della riforma. Il governo chiude dunque la riforma del mercato del lavoro e tira dritto sull'articolo 18. "Nessuna marcia indietro" e nessun cedimento a "pressioni": il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, conferma la determinazione con cui l'esecutivo guidato da Mario Monti ha messo in tasca la riforma. Articolo 18 compreso: "Non lo aboliamo. Distinguiamo le fattispecie", evidenzia Fornero, confermando che nei casi di licenziamento per motivi economici, se giudicati illegittimi, ci sarà solo l'indennizzo e, invece, che nei casi di licenziamento disciplinare si affida al giudice il potere di decidere tra reintegro e indennizzo (che in entrambi i casi va da un minimo di 15 ad un massimo di 27 mensilità dell'ultima retribuzione).
C'è però l'impegno, come assicura il premier Mario Monti, a riformulare la norma in modo che si evitino "abusi" su presunti motivi economici e, quindi, discriminazioni. L'articolo 18 resta nella sua formula attuale e quindi con il reintegro solo per i licenziamenti discriminatori. Questo, però, non significa che alle imprese "stiamo dando la licenza di licenziare", ammonisce Fornero, "ci deve essere una chiara, chiarissima presa di responsabilità". E sugli statali spiega: "Non era nel mio mandato e potere intervenire. Questo non vuol dire che non interverremo. Se ne occuperà il ministro Patroni Griffi". Fornero parla al termine dell'ultimo tavolo a Palazzo Chigi, domani la riforma andrà in Consiglio dei ministri. Anche la Cgil non cambia la sua idea e conferma il no ad un provvedimento che rende solo "i licenziamenti più facili". Ma sulle modifiche all'articolo 18 arriva anche il no dell'Ugl, con il segretario generale Giovanni Centrella che insiste sulla possibilità di reintegro nei casi di licenziamento economico.
Argomento di dibattito anche per Cisl e Uil. Il leader di via Po, Raffaele Bonanni, che prima del tavolo incontra il presidente del Consiglio Mario Monti, presenta la sua proposta al premier: in caso di contenzioso, se dal processo emergono motivi diversi da quelli economici, ossia discriminazioni, abusi, irregolarità nelle procedure o motivi disciplinari, il giudice annulla il licenziamento. Mentre per il segretario generale della Uil, Lui Angeletti, sottolinea: "evitare che attraverso la motivazione economica si possano fare licenziamenti disciplinari o discriminatori e' sempre stato il nostro obiettivo", ma "l'efficacia" dei cambiamenti annunciati dal presidente del Consiglio "sarà valutata quando conosceremo il testo" sull'art.18. Il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, blinda invece la sua posizione contro "ogni ipotesi di indebolimento" in proposito.
La riforma, però, come sottolinea lo stesso ministro Fornero non e' solo l'articolo 18, e' "tutto" l'intervento: dai contratti agli ammortizzatori alle politiche attive per il lavoro. Dall'apprendistato come contratto prevalente di ingresso all'Aspi, la nuova indennità di disoccupazione, fino alla stretta su tutte le forme che camuffano rapporti di lavoro subordinati per combattere la precarietà. "Noi vogliamo occupazione buona", evidenzia Fornero. E a chi le chiede se la riforma sia stata scritta "sotto dettatura dell'Ue", risponde con "un'inequivocabile no". Ma, assicura, per rendere il mercato italiano più dinamico e inclusivo.

Nel leggere commenti a post e articoli,  è evidente che, come al solito, la maggioranza è caduta nel tranello ordito da questa massa di incompetenti che fanno del tutto per distogliere l'attenzione dai veri problemi che non sono capaci (ma credo che non vogliano) di risolvere.
La differenza di trattamento tra dipendenti pubblici e privati è stata lasciata apposta:
- per non dispiacere i primi che sono una fonte di voti per i nostri politici inetti e papponi;
- per sviare l'attenzione dai problemi reali del paese facendo discutere tra loro pubblici e privati.
(Ricordate il detto degli antichi romani: divide et impera (dividi il popolo e governa come ti pare).
Meditate gente, meditate!!

giovedì 22 marzo 2012

L'obiettivo inconfessabile della Riforma Fornero

OFF
Da http://isegretidellacasta.blogspot.it/
Qual è il vero obiettivo della riforma Fornero? Combattere la precarietà? Certo che no. E nemmeno creare posti di lavoro. Alzare la soglia dei diritti in Italia? Figuriamoci. No, niente di tutto questo. La riforma coltiva sostanzialmente un solo obiettivo. Inconfessabile. Quello di obbedire ai diktat delle istituzioni europee, contenuti nella famigerata lettera della Bce inviata nell'agosto scorso. Leggiamone un passo-chiave: "Dovrebbe essere adottata un'accurata revisione delle norme che regolano l'assunzione e il licenziamento stabilendo un sistema di assicurazione dalla disoccupazione". Ecco fatto. Tutta la polemica cui stiamo assistendo in questo giorni, tutta la trattativa che ha visto coinvolti governo e parti sociali ruota intorno all'articolo 18. Perché? Non si dovevano creare le condizioni per allargare la platea dei lavoratori in Italia? Non si doveva introdurre quella che, con uno sciocco eufemismo, chiamano la "flessibilità buona"? Macché. Lo scopo consisteva nell'introdurre una disciplina dei licenziamenti facili. E nient'altro. Senza, peraltro, le adeguate coperture e tutele - che non possono essere garantite se non ci sono risorse economiche, e a quanto pare le risorse non ci sono. Se la riforma Fornero passa così com'è, da domani in Italia sarà uno scherzo licenziare, per tutte le imprese, anche per quelle sotto i 15 dipendenti (è questo il vero motivo per cui la nuova disciplina viene estesa anche a tali imprese, non l'estensione delle tutele giuridiche). Altro che lotta ai precari e difesa dei diritti. Come gli è stato imposto dai tecnocrati della Bce, il governo Monti ha fatto per bene il suo compitino. Sulla nostra pelle.
 
Lacrime di coccodrillo!
 

No reintegro licenziamenti economici

OFF
(ANSA) - ROMA, 22 MAR - Il governo non cambia idea sull'articolo 18 in materia di licenziamenti economici: per questa fattispecie non ci sarà la possibilità di reintegro, ma solo quella di indennizzo. Così come previsto nella proposta presentata l'altro ieri alle parti sociali. Lo riferiscono fonti governative, presenti al tavolo con le parti sociali.

Niente reintegro anche se il giudice sentenzia che il licenziamento non è per motivi economici ma solo indennizzo: ecco la strada per licenziare indiscriminatamente!

"Barbarossa": il film flop della Lega arriva in tv

OFF
E' stato un flop cinematografico clamoroso e nessuno ormai se ne ricorda più. Ma quel film costò alla Rai quasi 7 milioni di euro. Sprecati. "Barbarossa", la pellicola che Umberto Bossi volle a tutti i costi per celebrare l'epopea di un mondo che non esiste, la "Padania", andrà in onda sugli schermi televisivi la prossima settimana. Al cinema, totalizzò qualcosa come zero spettatori. E, immaginiamo, non molto diversamente andrà in televisione. Cose che succedono, quando a decidere per la produzione di un film è soltanto la propaganda politica. Non solo. Il "Barbarossa" rappresenta molto bene un clima, il clima di connivenze e complicità con cui viene gestita la Rai. La telefonata tra l'allora direttore generale Agostino Saccà e il Cavaliere, riguardo proprio al film voluto da Bossi, è emblematica: "C'è Bossi che mi sta facendo una testa così con questa cavolo di fiction...", dice Berlusconi. E il direttore annuisce, dice che la farà, come no, ma si lamenta del fatto che sui giornali si parla di lui come umile servitore a disposizione della politica. Perché, cos'è stato se non questo?

Truffa ai danni dello Stato, nei guai la Telecom

OFF
Intestavano false Sim Card a persone inesistenti, o con false identità, per un giro d'affari di oltre 231 milioni euro. Milioni sottratti alle casse dello Stato. L'accusa mossa ad alcuni dei dipendenti e manager della Telecom è molto pesante: associazione per delinquere, falso e ricettazione. Una megatruffa ai danni di consumatori e contribuenti che ha spinto la Procura a notificare un avviso d'indagine all'amministratore delegato della società. La truffa si sarebe consumata tra il 2001 e il 2008. Ed è solo a quest'ultimo anno che fa riferimento la cifra shock di 231 milioni. Un'altra bella tegola caduta sulla testa di una grande azienda italiana, che, a quanto pare, di grande ormai conserva solo la tendenza percepire profitti illeciti sulle spalle delle finanze pubbliche.

Come sempre, da un po' di tempo, i guadagni pubblici diventano privati ed i costi privati diventano "pubblici": quando ci sarà libertà di licenziare anche managers e politici? Noi cittadini dovremmo poterlo fare attraverso il TAR.

Made in italy: all’estero nel 2011 più cibo che auto. Record di 30 MLD

ON
Fonte: Coldiretti Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti.
Nonostante la crisi non si rinuncia al Made in Italy sulle tavole mondiali che anzi raggiunge nel 2011 il massimo storico oltrepassando per la prima volta quota 30 miliardi nelle esportazioni (+8 per cento) superiore alla voce autovetture, rimorchi e semirimorchi ferma a 25 miliardi. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base degli andamenti registrati dall’Istat nel commercio estero agroalimentare lo scorso anno, dalla quale si evidenziano peraltro numerose curiosità come la crescita boom del 19 per cento nell’export della birra italiana in Gran Bretagna o del 20 per cento del formaggio in Francia. Le performance positive registrate sui mercati internazionali dal settore piu rappresentativo dell’economia reale dimostra che il Paese può tornare a crescere solo se investe nelle proprie risorse che sono i territori, l’identità, la cultura e il cibo” ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “l’agroalimentare è una leva competitiva formidabile per trainare il Made in Italy nel mondo”. A crescere all’estero – sottolinea Coldiretti – sono stati i settori più tradizionali del Made in Italy come i formaggi, a partire da grana e parmigiano reggiano  che sono i più esportati con una crescita del 21 per cento ma anche il vino (+12 per cento), l’ olio di oliva (+9 per cento), la pasta (+8 per cento), i prodotti da forno (+7 per cento) e di salumeria (+7 per cento). Se il comparto più dinamico – continua la Coldiretti – è quello dei formaggi e latticini, che nel complesso fanno segnare un successo del +15 per cento per l’aumento delle vendite all’estero dovuto, oltre che al grana padano e parmigiano reggiano (+21 per cento), anche al gorgonzola + 13 per cento e al pecorino, in ripresa con l’8 per cento dopo una difficile crisi. Stabile – precisa la Coldiretti – il comparto frutticolo, dovuta soprattutto alle mele (+22 per cento) che hanno controbilanciato il forte calo delle esportazioni di frutta estiva e agrumi mentre fortemente negative sono state le esportazioni di ortaggi (- 8 per cento), colpite ingiustamente anche  dalla psicosi ingiustificata generata dal batterio killer. Tra i principali Paesi di destinazione dell’agroalimentare tricolore si sono verificati aumenti in valore verso la Germania (+5 per cento), la Francia (+9 per cento) e il Regno unito (+3 per cento), con un incremento medio nella Unione Europea del 6 per cento. Crescono però a ritmi molto più sostenuti – conclude la Coldiretti – le richieste nei Paesi extraeuropei (+15 per cento), tra i quali spicca soprattutto il ruolo degli Stati Uniti (+10 per cento) ma va segnalato anche il boom del vino italiano in Cina con una crescita del 65 per cento.
 

mercoledì 21 marzo 2012

Down commessi per un giorno a Padova

ON
(ANSA) PADOVA, 21 MAR - Circa quindici ragazzi dell'associazione "Down Dadi Padova" per un giorno sono stati i commessi di un supermercato della città. L'iniziativa è stata organizzata in occasione della Giornata mondiale sulla sindrome di Down. ''L'idea - ha spiegato la presidente dell'associazione, Patrizia Tolot - è uscire dalla logica assistenzialistica dei centri di occupazione diurna per passare all'occupazione vera. Spesso queste persone hanno delle potenzialità, ma non viene dato loro modo di esprimerle''.

Finalmente una  bella notizia. Ottima iniziativa ma si dovrebbe dar loro la possibilità di lavorare tutto l'anno. Purtroppo finché continueranno ad esistere pregiudizi nei loro confronti non sarà facile.

martedì 20 marzo 2012

La stangata dell'Imu

OFF
Si chiama Imu, imposta municipale unica, ed la nuova tassa sugli immobili che da quest`anno sostituisce l`Ici e che investe nuovamente dopo 4 anni anche la prima casa. Ma su una base imponibile molto più alta. Con effetti allarmanti.
COME FUNZIONA
Saranno i Comuni a deciderne l'aliquota. Ma quegli stessi enti locali non prenderanno un solo centesimo in più rispetto a quanto incassavano con la vecchia Ici: tutta l'eventuale differenza in più va allo Stato. Si ritorna a pagare sulla prima casa; e ci sono aumenti per tutti gli altri che non hanno mai smesso di versare. In particolare, i più penalizzati saranno i negozi: il rincaro sfiora il 76 per cento.
Il decreto "Salva Italia" reintroduce l'imposizione sulla prima casa al 4 per mille e fissa il resto al 7,6 per mille. Quello che cambia è la base imponibile. Prima l'aliquota si calcolava sulla rendita catastale rivalutata del 5% e moltiplicata per un fattore diverso a seconda dell'immobile. Ora tutti quei moltiplicatori sono aumentati: passano a 160 per gli appartamenti (era 100), a 140 per laboratori (era 100 anche questo), 80 per uffici (50 il precedente), 60 per i capannoni (da 50) e 55 per i negozi (partiva da 34).
Sono circa 40 i capoluoghi di provincia che, rispondendo a un'indagine del Sole 24 Ore, hanno comunicato di aver deciso l'aumento dell'addizionale Irpef (che andrà a pesare in busta paga insieme all'addizionale Irpef regionale) o che stanno studiando aliquote Imu superiori a quelle base definite a livello nazionale. Le scelte peseranno anche nel 2013, poiché l'aumento dell'addizionale comunale decisa in questi giorni si ripercuoterà sulle tasse che verranno pagate il prossimo anno.
LE FAMIGLIE
L'indagine del Sole 24 Ore cita poi alcuni casi paradigmatici. Per esempio quello di una famiglia composta da un avvocato, da una commercialista, due figli e che possiede una casa a Roma: per questo nucleo le tasse locali, nel 2012, saranno più care del 154% rispetto agli importi versati l'anno precedente. La causa di questo salasso è sia l'Imu sia il balzello su addizionali Irpef regionali (pari allo 0,33%) e comunali. Esempi simili anche a Milano, dove la medesima famiglia sborserà 394 euro in più (per un rincaro del 90%), mentre a Bari spenderà 356 euro in più, pari a un salto del 50 per cento.
A differenziare le situazioni, città per città, il margine di manovra lasciato dal governo sull'entità dei rincari. Diverse città, poiché metà del gettito Imu finirà allo Stato, hanno propeso per le aliquote massime, pari all'1,06%, sulle seconde case e sugli immobili produttivi. Scarsissimi, quasi inesistenti, i casi di Comuni che hanno deciso per degli sconti: le uniche eccezioni Monza (che potrebbe aumentare da 200 a 300 euro la detrazione fiscale per tutti) e Sondrio (che sta studiando di portarla a una cifra tra i 250 e i 300 euro).
Diversi Comuni, al contrario, hanno deciso di aumentare o l'Imu o l'Irpef (tra questi: Bari, Bergamo, Brescia, Caserta, Ferrara, Latina, Parma, Pesaro, Urbino). Fortunato il caso di Milano, dove il recente accordo con le banche sui derivati ha portato in Comune un tesoretto che ha offerto alla giunta Pisapia i margini per non aumentare l'Irpef. In diversi altri Comuni, per cercare di rendere più equi e mitigati i balzelli, si studia per applicare l'addizionale per scaglioni di reddito.
I Municipi avranno tempo fino al 30 giugno 2012 per mettere in atto gli aumenti che, in molti casi, verrebbero varati soltanto dopo le elezioni amministrative. Cresce così la pressione fiscale che si avvia quest`anno a raggiungere il 45 per cento, come segnalato dalla corte dei Conti e dalla Banca d`Italia. All`aumento dell`Imu si sommano in questi giorni i rincari delle addizionali Irpef regionali entrate in vigore con il decreto Salva Italia dello scorso dicembre e che pesano retroattivamente per tutto il 2011.
 
Ma quante volte bisogna pagare, tra imposte e tasse, sulla casa di abitazione?
L'IRPEF sullo stipendio, poi, messi da parte quei 4 euro che si riusciva a risparmiare a fine mese, la tassa sul C/C bancario (senza contare le spese bancarie), il furto una tantum per avere la fregatura di entrare nell'Euro, quando, finalmente, si è riusciti a mettere da parte un po' di denaro per dare l'anticipo per l'acquisto, l'IVA e le tasse di registro del rogito notarile (senza contare l'onorario del notaio e gli interessi sul mutuo); ma non basta, quando finalmente hai la disponibilità della tua casa, ci devi pagare l'Irpef insieme allo stipendio, poi insieme alla miserrima pensione finché campi. Se c'era una cosa giusta fatta dai due precedenti governi era stata la riduzione e poi l'abolizione dell'ICI.
Quindi, continuando, due poveri coniugi hanno procreato, risparmiato, acquistato con molti sacrifici una casa, poi i figli si sono sposati, sono usciti di casa e hanno lasciato i genitori anziani nella vecchia casa. Ora arriva un "professore" dei miei stivali da molti idolatrato, che mette tasse sulla casa che i vecchi non possono pagare; cosa fanno? La vendono e vanno all'ospizio? Si vergogni! Invece di toccare i privilegi della casta, costringe le famiglie a vivere di miseria. Nei tre mesi che è al governo ha indebitato l'Italia di 39 miliardi di euro e tutti a incensarlo. Quando ci renderemo conto di aver dato il potere ad un incapace? Questo signore sta facendo show con la G.d.F. a Cortina ecc.  e che cosa ne ha ricavato? Le famiglie sono al collasso e lui non ha toccato di un euro i privilegi dei ricchi e dei politici. Che c'entri qualcosa..... l'ISDA?
Vedi:
http://wikionoff.blogspot.it/2012/03/isda-la-cupola-sovranazionale.html
PS: Ma non l'avevano chiamata IMU (Imposta Municipale Unica) perché avrebbe dovuto inglobare tutte le altre imposte? BUFFONI!

lunedì 19 marzo 2012

Fondi a partiti, indagato Romano La Russa

OFF
(ANSA) - MILANO, 19 MAR - L'assessore alla sicurezza della Regione Lombardia, Romano La Russa, è indagato per finanziamento illecito ai partiti nell'ambito dell'inchiesta sul caso Aler. Lo si evince dall'avviso di chiusura indagini, che coinvolge una dozzina di persone, tra cui Marco Osnato, consigliere comunale del Pdl e genero di La Russa, e Gianfranco Baldassarre, dello stesso partito. Con La Russa, fratello dell'ex ministro Ignazio, sono dieci i consiglieri regionali della Lombardia indagati in varie inchieste.

Sto'  Formigoni non sapeva nulla?  E' come Vendola in Puglia.  Nessuno sa mai  nulla ma intanto parentopoli (vedi anche Alemanno, Bossi e Dipietro) prospera!

Maxi blitz della GdF in Campania, arrestati anche 16 giudici tributari

ON
NAPOLI - Militari del Comando provinciale di Napoli della Guardia di Finanza sono impegnati dall'alba di oggi nell'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare, chiesta e ottenuta dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, nei riguardi di 60 persone, 16 delle quali svolgono le funzioni di giudici tributari. Nell'inchiesta sono coinvolti esponenti del clan camorristico Fabbrocino, egemone nell'area vesuviana e nel nolano, in provincia di Napoli, funzionari e impiegati delle commissioni tributarie provinciale di Napoli e regionale per la Campania, un funzionario dell'Ufficio del Garante del Contribuente della Campania, un funzionario dell'Agenzia delle Entrate, un noto docente universitario e un commercialista. Per alcuni indagati e' stata disposta la detenzione in carcere, per altri la misura degli arresti domiciliari, per altri ancora il divieto di dimora a Napoli. Le Fiamme Gialle hanno, infine, sequestrato quote societarie, titoli azionari, fabbricati, conti correnti, terreni ed automobili per un valore di un miliardo di euro. Alle persone coinvolte nell'inchiesta, quasi tutte bloccate in Campania, solo alcune in Lombardia, sono contestati reati che vanno dal concorso esterno in associazione camorristica al riciclaggio, dalla corruzione in atti giudiziari al falso. L'inchiesta riguarda "affari" illeciti di esponenti di rilievo del clan Fabbrocino. Attraverso le indagini della Guardia di Finanza si è poi progressivamente allargata ad altre operazioni illecite, fino a coinvolgere imprenditori operanti nei settori della commercializzazione del ferro, della compravendita immobiliare e della gestione di alberghi ed ha infine chiamato in causa giudici tributari e funzionari pubblici. Inquirenti e finanzieri hanno, infatti, accertato che decine di contenziosi tributari sarebbero stati oggetto di episodi di corruzione e che in tal modo si sarebbero risolti in maniera favorevole ai ricorrenti, spesso in odore di camorra, con grave danno per le casse dello Stato.
 
Complimenti alla GdF che si è svegliata!!!!
Ma farei anche una domanda al Comandante Generale........ma dov'è siete stati negli ultimi 10 anni?

Monti il più ricco tra senatori a vita

OFF
(ANSA) - ROMA, 19 MAR - Dopo il premier Mario Monti con la vetta di 1.513.030 euro, il secondo più ricco dei sei senatori a vita è l'ex presidente della Repubblica nonché ex governatore di Bankitalia Carlo Azeglio Ciampi con 691.832 euro di imponibile per i redditi dichiarati nel 2011. Segue Giulio Andreotti con 478.458 euro. A distanza con redditi più o meno allineati, Sergio Pininfarina, con 199.728, Rita Levi Montalcini con 196.750 euro ed Emilio Colombo con 171.828 euro.

Che c'entri qualcosa..... l'ISDA?

I.S.D.A. LA CUPOLA SOVRANAZIONALE

OFF
di Sergio di Cori Modigliani | Libero Pensiero: la casa degli italiani esuli in patria http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.com/2012/02/di-sergio-di-cori-modigliani-chiedo.html

Joseph Stieglitz rivela i nomi della cupola finanziaria internazionale. Si chiama I.S.D.A. e la sede centrale è a Londra...
Chi ha incontrato Mario Monti a New York, quindici giorni fa, di talmente importante, da fare in modo che nessun giornalista, curioso, (e tantomeno bloggers indipendenti) potessero sostenere di averli visti insieme?
In teoria, la persona più importante che lui ha visto in Usa è stato Barack Obama. Dopotutto si tratta del comandante in capo del più potente esercito mai esistito. Macché. Se Monti è un semplice ragioniere, Obama è, diciamo così, un solidissimo direttore generale.
Poi ci sono altri, nei piani alti. Il nostro baldo premier sembra che abbia incontrato un piccoletto anonimo, un signore di Singapore, totalmente sconosciuto ai più. Il suo lavoro ufficiale consiste nell’insegnare all’università di Toronto “pianificazione dei sistemi di telecomunicazione avanzata” nella facoltà di ingegneria elettronica. E’ un grande esperto (considerato tra i primi cinque esperti al mondo) in “gestione delle risorse energetiche europee e sue applicazioni economiche”. Vabbé che è un professore pure lui, e tra professori si capiscono. Ma non basta per incontrarlo.
L’anonimo piccoletto di Singapore ha anche un’altra curiosa particolarità. Che a noi ci interessa. Eccome se ci interessa!!!
Dai primi di quest’anno 2012, infatti, questo professore ha trovato un nuovo lavoro. Glielo hanno dato gli arabi. Per essere precisi gli emiri. Per essere ancora più precisi: gli sceicchi che rappresentano gli interessi petroliferi e finanziari dell’Emirato Arabi Uniti a Dubai.
In Usa è considerata la cupola finanziaria sovranazionale planetaria. E’ un acronimo. E’ il datore di lavoro di Mario Draghi. Praticamente è ufficiale, questo è il bello.
Costoro, quatti quatti, zitti zitti hanno di recente fatto un acquisto in apparenza disastroso: la più alta quota di maggioranza in Unicredit, la cosiddetta “banca del made in Italy” in teoria simile alla nave Concordia, dato che ha soltanto debiti, ma rappresenta la Repubblica Italiana (così recitava la pubblicità mandata in televisione per sedurre i gonzi italioti con patriottico cuore, pronti a versare i propri risparmi per acquistarne le azioni). Possiedono, infatti, gli emiri, dal 28 gennaio 2012 il 6% del capitale finanziario della banca – sufficiente per imporre ogni decisione - attraverso un fondo reale del Dubai che si chiama “Abaar Investment Fund”.
Gli emiri hanno convocato a Dubai il nostro piccoletto anonimo e gli hanno delegato la rappresentanza. E così, l’ometto, alias “the professor”, alias “controllore della pianificazione investimenti in Europa di Unicredit” si è messo al lavoro.
Alias Lim Teng Joon: un genio della finanza al servizio dei cinesi. Un genio delle telecomunicazioni strategiche. E’ stato immediatamente cooptato come unico….forse è meglio ripeterlo….UNICO…rappresentante italiano (non è folle che noi italiani siamo rappresentati da un piccoletto di Singapore che in Italia non c’è mai neppure stato?) all’interno della più potente organizzazione finanziaria planetaria, che attualmente gestisce un capitale complessivo di 47 mila miliardi di euro. Questa è la cifra che la cupola tratta. L’organizzazione ha sede a Londra. Si chiama I.S.D.A.
In Usa è considerata la cupola finanziaria sovranazionale planetaria.
E’ un acronimo. E’ il datore di lavoro di Mario Draghi. Praticamente è ufficiale, questo è il bello. Anzi, il triste. Per non dire, il tragico. Chi lo dice, questo? Il sottoscritto? Macché. Il furioso Paolo Barnard? Proprio no. Il Wall Street Journal, allora? No no no. Ce lo rivela, con parole semplici, dirette e un solo condizionale, il premio nobel per l’economia Joseph Stieglitz, ormai reo-confesso (“sì sono io la Gola Profonda di “occupy wall street” e allora?” confessione fatta a Bloomberg television in data 12 febbraio 2012) in un articolo pubblicato in data 6 febbraio 2012 da un modesto giornale studentesco della Columbia University dove lui insegna Economia, dato che la rivelazione è stata fatta, così, volutamente en passant, nel corso di una lezione registrata dagli studenti. In tale articolo, Stieglitz ci spiega che la Bce non decide un bel nulla. Bensì, esegue gli ordini dell’I.S.D.A.
L’acronimo sta per “International Swaps and Derivatives Association”.
Secondo Stieglitz, "sono loro a decidere il destino della Grecia sono loro che hanno deciso e stanno decidendo su come la Bce deve o non deve occuparsi della gestione della finanza in Europa. Il tutto non è stato presentato come uno scandalo, né come una notizia da scoop, né come un allarme clamoroso. Non è nella tradizione di Stieglitz. L’esimio professore non è in cerca né di visibilità (non ne ha bisogno, dato che è il numero uno al mondo) né tantomeno di pubblicità (ne ha fin troppa). Lo ha fatto commentando con i suoi studenti la situazione finanziaria dell’Europa, delle richieste fatte a Italia e Spagna e dell’imposizione dei tagli alla Grecia. Tradotto e in sintesi, Stieglitz ci annuncia che la Bce è sottoposta a ordini esterni di privati, i quali porteranno l’economia europea al disastro. Intendiamoci, a naso e istinto lo sapevamo già. Ma è utile sapere nomi e cognomi, date e dati, quando l’informazione la dà un premio nobel dell’economia stimato in tutto il mondo.
E perché lo fa? Perché la lezione che stava tenendo era di “democrazia e politica”, con il sottotitolo: “quale governance nell’interesse dei cittadini delle nazioni democratiche?”. E poi, perché ci teneva a fare il mago. Alla fine della sua lezione, infatti, ha predetto (davvero uno stregone) che “l’Isda annuncerà formalmente sul suo sito di qui a qualche giorno che posizione l’Europa deve assumere rispetto alla Grecia. Sono un’associazione di industriali, non sono mica clandestini. Loro sono orgogliosi di essere al comando delle operazioni e da un mese a questa parte ci deliziano nel loro sito con il racconto addirittura sfacciato relativo a ciò che stanno facendo.
Quando loro parlano e scrivono sul sito, al massimo dopo 48 ore parlano la Merkel, Sarkozy, Monti. Agghiacciante. Immancabilmente la profezia di Stieglitz è diventata realtà. E così, sul sito dell’Isda, in data 27 febbraio è comparso un comunicato stampa che sembrava inviato direttamente dal fronte di guerra. Il che ci chiarisce la posizione dei tedeschi, da efferati padroni integerrimi ridotti, povere stelle, a efficienti quanto efficaci ragionieri sottoposti.
Il comunicato, infatti, specifica che si riserva il diritto di stabilire se tutta la manovra finanziaria relativa alla Grecia può funzionare o meno (naturalmente per i loro interessi). Il che vuol dire che se loro decidono che non funziona, andiamo tutti a picco.
Non è una notizia clamorosa. Forse, per i più, non è neppure una notizia. Diciamo che è un buon segreto di Pulcinella. Ma è bene cominciare a passare dagli stereotipi alle informazioni garantite.
E, soprattutto, con nomi e cognomi, in modo tale da avere un quadro esauriente e veritiero su chi è al comando delle operazioni e chi decide per davvero. Se non altro, quando (nel caso esista qualcuno che in Italia intenda farlo potendoselo permettere) si va da Mario Monti in conferenza stampa o alla tivvù, si possono fare domande precise e nette a proposito di questi signori.
Ecco l’elenco dei nomi dei funzionari preposti alla gestione di quello che loro chiamano “il pacchetto Europa”.
Stephen O’Connor - Morgan Stanley
Michele Faissola - Managing Director - Deutsche Bank
Gay Huey Evans - Consultant Executive - ISDA
Diane Genova - Treasurer - JPMorgan Chase & Co.
Guillaume Amblard - Global Head Fixed Income Trading - BNP Paribas
Brian Archer - Managing Director Global Head Trading - Citi
Martin Chavez - Managing director - Goldman Sachs & co.
Bill De Leon - Global head of Portfolio risk management - PIMCO
Thibaut De Roux - Global head of structured derivatives - HSBC bank
Nitin Gulabani - Global head of Rates - Standard Chartered Bank
George Handjinicolauou - Deputy Chief Executive Officer - ISDA
Harry Harrison - Head Rates trading - Barclays Capital
Alan Haywood - Head Commercial Development - BP p.l.c.
Peter Healey - Fixed Income, Currency, Gold & Silver - UBS AG
Jonathan Hunter - Managing Director Fixed Income - RBC Capital Markets
Jeroen Krens - Managing director risk trading - RBC market & Capital
T.J.LIM - Global Co-Head of Markets - Unicredit
Eric Litvack - Chief Operating Global Equity Flow - Societè Generale
Ted MacDonald - Managing Director of Shaw - The D.E. Shaw Group
Yutaka Nakajima - Senior Managing Director - Nomura Securities
Robert Pickel - Chief Eexecutive Officer - ISDA
Gerard Sheebacher - Head Global Rates, Foreign Exchange and Structured Credit Trading - Bank of America, Merryl Lynch
Yasushiro Shibata - Joint Head Fixed Income Group - Mizuho Securities
Eraj Shirvani - Managing director Head Fixed income - Credit Suisse
Stuart Spodek - Managing director - Black Rock Investment
Emmanuel Vercoustre - Head of AXA Bank Europe - AXA Bank of Europe
Lili Wang - Executive director and senior e vice-president - ICBC Ltd
Come noterete non c’è nessun italiano. Il che è una notizia. Non piacevole per i mitomani, ma mi auguro lo sia per tutti gli altri cittadini che ragionano. Così quando sentono il ragionier Monti che ci spiega come adesso contiamo in Europa, ecc., gli si può sempre dire “come mai visto che contiamo tanto non c’è nessun italiano seduto nel consiglio direttivo dell’I.S.D.A.?”. La risposta, molto probabilmente sarà “Non so che cosa sia questa sigla”.
Avrete notato che c’è Unicredit. Siamo rappresentati dal piccoletto di Singapore: il nostro Lim Teng Joon. In teoria, e in pratica, con la totale complicità del primo ministro in carica Mario Monti, e del PDL, PD, UDC, FLI, API che lo appoggiano, il nostro unico rappresentante è un anonimo quanto geniale ingegnere di Singapore che lavora per gli emiri del Dubai e ha rappresentato per quindici anni gli interessi finanziari dei cinesi.
Vi sembra normale, tutto ciò? Non pensate che sarebbe il caso di cominciare a far domande a furor di popolo? A pretendere delle risposte? Vogliamo che la gentile e squisita generosità di Joseph Stieglitz non trovi da noi una sponda? Vogliamo far credere al premio nobel per l’economia che siamo insipienti? Ingrati? O peggio ancora: indifferenti alle notizie che lui divulga? In Germania e Francia hanno cominciato la diffusione, analisi, dibattito e discussione sull’.I.S.D.A., sulle sue funzioni, sulle sue modalità, sulla sua natura. Sono 862 membri. Consiglio a chiunque sia in grado di leggere in inglese di andare a leggere il loro sito: troverà tutto lì.
http://www2.isda.org/
Per quanto riguarda il nostro prode ometto di Singapore, il geniale professor Lim Teng Joon, va ricordato che è il più grande esperto al mondo in “Energy harvest” (ovverossia “raccolta e sfruttamento energetico” oltre ad essere il riconosciuto inventore della “cognitive radio system”, nonché direttore generale del “Sistema Informatico Europeo Operativo nel campo delle Transazioni Elettroniche”. A Bruxelles è il duce.
Certo, con tanti cervelloni europei, a me sembra quanto meno strano che un anonimo signore di Singapore sia riuscito ad avere un potere così forte, così vasto, al punto tale da poter andare in giro per il mondo e con il suo inglese -.peraltro declinato in maniera non certo decorosa- presentarsi a chiunque sostenendo, a ragione “Salve io rappresento Unicredit”.
Buona fortuna a tutti noi.
 
Un'altra conferma (se ce ne era bisogno) di quanto, grazie ai nostri politici, è considerata l'Italia nel mondo.

domenica 18 marzo 2012

Lavoro, vertice a Milano. Monti: "Presto si chiude"

OFF
MILANO - Primo incontro informale, in corso a Milano a margine del convegno di Confindustria, tra il presidente del Consiglio Mario Monti con i leader di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Resta confermato un "aperitivo" a fine convegno con anche la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia.
''La settimana prossima si chiuderanno le trattative sul mercato del lavoro e sugli ammortizzatori sociali'' ha detto il premier Mario Monti.
CGIL: A FEBBRAIO ESPLODE CIG, 400.000 IN CASSA - A febbraio le ore di cassa integrazione sono state quasi 82 milioni con una crescita del 49,1% su gennaio. Lo dice la Cgil precisando che nei primi 2 mesi dell'anno i lavoratori coinvolti nei processi di cassa sono stati 400.000 con un taglio del reddito per oltre 525 milioni di euro, pari a circa 1.300 euro per ogni singolo lavoratore.
Nei primi due mesi dell'anno - sottolinea la Cgil - sono stati autorizzati 136,9 milioni di ore di cassa integrazione con un +5,16% sullo stesso periodo del 2011. ''Numeri che tradotti - chiarisce il sindacato che ha elaborato i dati diffusi dall'Inps nei giorni scorsi - vogliono dire 400 mila lavoratori a zero ore coinvolti nei processi di cassa che hanno subito un taglio del reddito per oltre 525 milioni di euro, pari a circa 1.300 euro per ogni singolo lavoratore''. ''Il nostro sistema produttivo - afferma il segretario confederale Vincenzo Scudiere - è nvischiato in una crisi profondissima con prospettive pericolose di declino. La cosiddetta 'recessione tecnica' comincia a dispiegare i suoi effetti sui lavoratori con un balzo deciso nella richiesta di ore di cassa. E' sempre più difficile immaginare una inversione di tendenza senza una ripresa nelle produzioni e nei consumi''.
L'aumento consistente di febbraio è dovuto soprattutto al balzo della cassa in deroga che con oltre 31 milioni di ore segna un +133,96% sul mese precedente. Nel bimestre gennaio-febbraio le ore autorizzate di cassa in deroga 45,3 milioni) segnano un +10,44% sullo stesso bimestre del 2011. Nel bimestre l'aumento tendenziale maggiore per la cigd è per il commercio (oltre 15 milioni di ore con un +28,46%). La cassa integrazione ordinaria (cigo) a febbraio ha segnato un +23,9% sul mese precedente con 25,1 milioni di ore autorizzate. Nei primi due mesi del 2012 il totale delle ore di cigo è stato pari a 45,5 milioni con un aumento sullo stesso periodo dello scorso anno del +21,47%. In aumento la richiesta di ore anche per la cassa integrazione straordinaria (cigs) con 25,7 milioni di ore autorizzate a febbraio (+20,39% su gennaio).
Le ore registrate nei due mesi di quest'anno (47,2 milioni) diminuiscono dell'11,56% sullo stesso periodo dell'anno passato. Nel bimestre gennaio-febbraio - precisa la Cgil - ''considerando un ricorso medio alla cig, pari cioè al 50% del tempo lavorabile globale (4 settimane), sono coinvolti 796.334 lavoratori in cigo, cigs e in cigd. Se invece si considerano i lavoratori equivalenti a zero ore, pari a 9 settimane lavorative, si determina un'assenza completa dall'attività produttiva per 398.167 lavoratori, di cui 137 mila in cigs e 128 mila in cigd. Continua così a calare il reddito per migliaia di cassintegrati: dai calcoli dell'Osservatorio cig, si rileva come i lavoratori parzialmente tutelati dalla cig abbiano perso nel loro reddito 525.200.000 euro, pari a 1.300 euro per ogni singolo lavoratore''.

Se continua così, presto si chiude....l'Italia!
Se vogliamo sopravvivere, chiudiamo il parlamento, chiudiamo le regioni, le province e i comuni e poi li riapriamo con altri personaggi ridotti del 50%. e senza i privilegi tipici dell'attuale casta politica e non politica (sindacati,banche, ordini professionali, manager, ecc).

Fisco: supermercato azzerava scontrini nel Bergamasco

ON
MILANO - I militari della Guardia di Finanza di Bergamo hanno scoperto un supermercato che, pur rilasciando sempre ai clienti lo scontrino fiscale, riusciva ad evadere le tasse utilizzando un trucco che ne azzerava la contabilità.  Nel supermercato della bergamasca, frequentato da villeggianti e proprietari di case vacanze, veniva rilasciato al cliente uno scontrino con l'importo regolarmente pagato ma, mediante il codice di annullamento, le somme non venivano conteggiate a fine giornata. I clienti, passando alla cassa, ricevevano un documento fiscale che sembrava a tutti gli effetti regolare, ma gli scontrini erano immediatamente annullati approfittando delle specifiche funzioni per la correzione degli errori. E' stata quindi proposta la sospensione temporanea dell'attività dell'esercizio pubblico.
Secondo le risultanze d'indagine i due proprietari del supermercato, che si trova in un paesino di villeggiatura non lontano da Castione (Bergamo) avrebbero evaso oltre 530.000 euro di ricavi e trattenuto per se l'iva pagata dai clienti per circa 42.000 euro.
I due sono stati segnalati all'Agenzia delle entrate per il recupero delle somme non versate e l'applicazione delle sanzioni, tra cui la proposta di sospensione temporanea dell'attività commerciale ''conseguente - si legge in una nota della Gdf - alle continue mancate emissioni''. Dall'inizio dell'anno, in provincia di Bergamo, sono state avanzate 23 proposte di chiusura temporanea.

Se lo scontrino non è ancora stato "chiuso" è possibile annullare questa operazione con un segno negativo per l'importo errato e ribattere l'importo corretto (ad es. è stato battuto un importo di 20€ anziché 10: si batterà un importo di -20€ e poi di 10). Se invece lo scontrino errato è già stato "chiuso", ma non è ancora stato consegnato al cliente, può essere sostituito da un altro corretto e può essere annullato mediante annotazione sullo stesso; questo scontrino errato ed annotato deve comunque essere allegato allo scontrino di chiusura giornaliero dopo aver dedotto il suo ammontare dal totale da inserire nel registro dei corrispettivi. Se lo scontrino errato invece è già stato consegnato al cliente non può più essere annullato, ma si può comunque tener conto dell'errore al momento dell'annotazione del totale giornaliero sul registro dei corrispettivi; naturalmente è indispensabile anche in questo caso un'annotazione che comprovi la legittimità dell'annullamento.
Premesso quindi che se lo scontrino viene consegnato al cliente non può essere più annullato a meno che il registratore di cassa sia non omologato, mi sembra poco solamente provvedere al recupero delle somme non versate e alla sospensione temporanea dell'attività commerciale; i titolari del supermercato devono andare in galera perché non hanno commesso solo il reato di evasione fiscale ma anche quello di truffa ai danni dello Stato.

sabato 17 marzo 2012

Voli "segreti" e soldi pubblici.

OFF
La CAI non è solo il nome della vecchia Alitalia. Così si chiama anche la compagnia aerea dei Servizi Segreti italiani. Creata nel 1969, con una flotta di pochi velivoli e personale specializzato, aveva funzionato come discreto strumento a disposizione dell'intelligence. Poi, a partire dai tardi anni '90, è diventata qualcosa d'altro: una Spa, oggi con capitale sociale di 40 milioni, formalmente registrata come compagnia di voli charter. E i suoi aerei hanno cominciato ad ospitare i cosiddetti voli istituzionali, fino a trasformarsi, nell'evo berlusconiano, in un parco taxi volante per i politici. A capo di questa struttura c'è Raffaele Di Loreto, ex colonnello dell'Aeronautica militare, dirigente della Presidenza del Consiglio e amministratore della compagnia, che, con il suo triplo incarico, cumula ogni anno uno stipendio di circa 500.000 euro.

Insediato da Craxi nel lontano 1985, dal suo ufficio di Palazzo Chigi, e ora riconfermato da Monti, Di Loreto domina tranquillamente sui cieli istituzionali, decidendo vita, morte e miracoli della pattuglia aerea dei Servizi e facendo scelte a dir poco discutibili. Acquisti di jet super lusso non indispensabili, autorizzazioni concesse per voli privatissimi, svendite di Falcon ancora nuovi, consulenze non meglio specificate, spese per soggiorni in albergo e auto personali. Tutta una gestione allegra e disinvolta che, con la corte berlusconiana, ha raggiunto il suo apice. Una gestione, inutile quasi ribadirlo, tutta a carico dei contribuenti. E con bilanci opachi, sottratti a un reale controllo di trasparenza, com'è nel perfetto stile delle "barbefinte". Speriamo, ora che soffia il vento dell'austerità, che ci sia un freno a questi voli spreconi. Ma intanto, il signore dei cieli resta al suo posto, e se ne sta al riparo da controlli e verifiche. Non bisogna ficcare il naso. Come recita l'acronimo di uno dei più famosi jet dei Servizi, I-FICV: Fatevi I Cavoli Vostri.

La macchina della corruzione è sempre in moto: indagato il presidente della Regione Emilia-Romagna

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Mo24 - politica - indagato il presidente della regione emilia romagna vasco errani nell'ambito dell'inchiesta della procura sulla cooperativa agricola terremerse
Vasco Errani, congiuntamente con altri 9 imprenditori, sono indagati nell'ambito dell'inchiesta della Procura sulla cooperativa agricola "Terremerse". Errani, secondo le accuse, era presidente di una cooperativa che nel 2005 ha ottenuto un finanziamento di un milione di euro (soldi della Regione, dello Stato, ma soprattutto della Ue) per realizzare una cantina vinicola a Imola; ma è proprio questo il problema, la cantina, sempre secondo le accuse, non è mai stata completata e quindi non è mai entrata in funzione.
A Giovanni Errani, fratello di Vasco, e agli altri imprenditori viene dunque contestata la truffa aggravata ai danni di un ente pubblico. Per questo motivo nella mattinata di ieri, la Guardia di Finanza ha notificato a tutti l'avviso di fine indagine, atto che di solito prelude alla richiesta di rinvio a giudizio.
L'inchiesta è del pm Antonella Scandellari e in Procura il riserbo è massimo. Per la procura, a Vasco Errani viene contestato il falso ideologico perché nel 2009, dopo un articolo de Il Giornale sulla vicenda, inviò una nota alla Procura per attestare la regolarità della procedura.
Secondo la Procura, quella nota conteneva informazioni non esatte sui documenti amministrativi dell'iter e quindi era fuorviante.
Di qui l'accusa di falso. La somma dei beni posti sotto sequestro dalle Fiamme Gialle, un milione di euro, è pari all’importo del finanziamento che la cooperativa, al tempo presieduta dal fratello di Vasco Errani, ottenne senza averne diritto, almeno secondo le conclusioni a cui è giunta il pm Antonella Scandellari, titolare dell’inchiesta che vede sotto accusa anche il Governatore per falso ideologico in atti pubblici. A Giovanni Errani sono stati messi sotto sequestro tre immobili.
 
Va bene, che la macchina della corruzione è sempre in moto non è una novità, direte voi. Perché dovremmo indignarci per cose che sappiamo benissimo? Questa è un'altra delle informazioni necessarie, un'altra  delle tante tessere utili per completare il puzzle della classe politica italiana. Anche perché queste informazioni si susseguono a ritmi vertiginosi: Lusi che si appropria di milioni di euro dei rimborsi elettorali, il sindaco Emiliano che va matto per le spigole e lo champagne, Rutelli che crede di gestire una fondazione e invece riceve "a sua insaputa" finanziamenti al partito perlomeno sospetti. Per non parlare di quando l'Unipol faceva le scalate e Fassino gioiva per l'acquisto di una banca. O di quello che succedeva e succede nel regno di Berlusconia. Una vera e propria festa della corruzione, ecco che cosa ci riserva la casta. Lo sappiamo tutti, certo. Ma, francamente, siamo pure stufi di riscoprirlo ogni santo giorno. 

venerdì 16 marzo 2012

Metti una firma e scappa: il nuovo gravoso "lavoro" dei deputati

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Da circa un mese, è entrata in vigore alla Camera la nuova procedura di assegnazione di una quota della diaria, che va dai 300 ai 500 euro, legata alla partecipazione ai lavori delle commissioni parlamentari. Somme di denaro - anche irrisorie, visti gli stipendi dei nostri - vincolate appunto alla presenza dei deputati in commissione, che vengono tagliate dall'indennità se le assenze superano la soglia del 50 per cento e dell'80 per cento. Bene. Sembrerebbe una riforma efficace, anche se minima, un modo per spingere i nostri rappresentanti a darci dentro, e invece si è rivelato il vecchio, ennesimo trucco da casta: firmo, sì, ma me ne vado. Perché se è vero che le commissioni - dagli Esteri all'Agricoltura - hanno registrato nell'ultimo mese un boom di presenze (il 100 per cento per un onorevole su quattro), a ciò non è corrisposto una reale partecipazione dei deputati ai lavori. "Verranno pure a firmare. Ma alla fine  - lamenta un deputato di lungo corso come Pino Pisicchio, - a lavorare siamo sempre una ventina su 40. Non è cambiato molto". Ed è così che funziona: basta presentarsi nell'aula della commissione, registrarsi, magari fingere di seguire i lavori per una decina di minuti e poi... filarsela, stando ben attenti a non farsi beccare. E senza, naturalmente, ripresentarsi nelle ore successive della giornata - una commissione può essere convocata anche per due, tre volte al giorno - visto che, comunque, la firma è stata apposta e la presenza registrata. Evitando la mannaia del taglio. Il che assicura ai parlamentari la possibilità di conservare gli spiccioli, ma non cambia la natura del loro impegno.
I lupi sono duri a perdere il vizio della furbizia.

E noi, soliti noti, paghiamo.

giovedì 15 marzo 2012

Censura della Divina Commedia. La folle dittatura del politicamente corretto non conosce più vergogna

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"Aguzza qui, lettor, ben li occhi al vero, ché 'l velo è ora ben tanto sottile, certo che 'l trapassar dentro è leggero"
Non era questione di “se”, era purtroppo solo una questione di “quando”. Non era una questione di se Dante Alighieri e la sua Divina Commedia sarebbero mai finiti nel mirino delle vestali del politicamente corretto, era una questione di quando l’avrebbero messo sotto tiro. Dante Alighieri e il suo testo sono anti-semiti, razzisti, islamofobi e omofobi e devono essere censurati e non presentati nelle scuole. Così sentenzia “Gherush 92″ una associazione che il blog della finanza italiota, meglio noto come “Corriere della Sera”, presenta come consulente dell’ONU. Era solo questione di tempo perché nel mondo orwelliano della democrazia c’è sempre qualcuno che è più uguale degli altri. Perché nella “Fattoria degli Animali” contemporanea uno spettacolo che scaglia pietre contro l’immagine di Cristo è lodato dalla critica, mentre la Divina Commedia che “offende” ebrei, musulmani e omosessuali, categorie che nel mondo orwelliano sono intoccabili, deve essere censurata. La folle dittatura del politicamente corretto continua nella sua battaglia contro la nostra storia e la nostra cultura. Quanto ancora dobbiamo sopportare i neuro-deliri del bipensiero politicamente corretto?
 
Il Corano che discrimina la donna, va censurato? E la Bibbia? Anche la Bibbia parla di "giudei" e di "omosessuali" contro natura. Via pure quella. Via tutto! Impariamo ad essere politically correct, cominciamo a non guardare oltre il nostro naso, torniamo ad essere ignoranti come capre.
 Ora però, vorrei sentire le autorevoli voci degli intellettuali che si tanto amano la cultura e non vogliono farla morire. Anche quando certa cultura che lorsignori difendono, è mondezza pura. Dante è cultura vera che appartiene al mondo e non ad un paio di idioti dell'ONU.
 
 

Fiat: rischio stop fabbriche per bisarche

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(ANSA) - ROMA, 15 MAR - Le fabbriche italiane della Fiat rischiano di fermarsi tutte per lo sciopero delle bisarche, in corso da venti giorni contro le liberalizzazioni: lo stop della produzione è già annunciato per oggi a Melfi, dove nei piazzali sono ferme migliaia di auto. La casa torinese parla di una perdita di circa 20.000 vetture dall'inizio della protesta dei padroncini. Per domani è in agenda l'atteso incontro tra i vertici Fiat - con Marchionne ci sarà il presidente John Elkann - e il premier Mario Monti.

Monti, non ti far passare per la testa il pensiero di aiutarli!
Siamo stufi che quando va male paga pantalone e quando va bene riscuotono solo loro.
Tanto, se non l'hai capito, fra non molto, la fiat si trasferirà negli usa alla faccia delle sovvenzioni statali ricevute (con i soldi nostri).