domenica 11 marzo 2012

per l'onorevole, il mutuo a tassi straordinari.

OFF
 "Quello per i senatori è il top del top, ha un tasso variabile dell'1,57%. E' una pacchia". A parlare è un impiegato della filiale BNL dentro a Palazzo Madama. L'onorevole era entrato in banca per chiedere un mutuo per l'acquisto di una casa. "E' una pacchia di cui possono beneficiare anche altre persone - gli ha
 detto il dipendente Bnl - ma ci deve stare sempre un senatore dietro". Il video è stato trasmesso ieri sera da Piazzapulita su La7.

 Sul testo della convenzione è scritto chiaramente: "Condizioni particolari per senatori in carica, cessati dal mandato, gruppi parlamentari, dipendenti in servizio o in quiescenza". Quell'aggettivo - "particolari" - è la chiave di tutto. Spiega i tassi agevolati di cui può usufruire chi ha la fortuna di avere un conto alla Bnl di Palazzo Madama. Spiega le condizioni di favore di cui si gode anche al Banco di Napoli della Camera, dove il massimo scoperto va (secondo i racconti dei correntisti) dai 12 ai 20mila euro. Spiega perché - con una telecamera nascosta - l'onorevole Barbato sia riuscito a dimostrare a Piazzapulita quanto sia più conveniente - per chi gira in Parlamento - avere un prestito in banca. "Il tasso presentato al deputato era sbagliato - precisa Bnl - nessun mutuo è stato mai acceso a quelle condizioni". Repubblica è però riuscita a vedere l'accordo (sebbene considerato "privato" dagli uffici del Senato e della banca) e a verificare che i tassi applicati sono, oltre che particolari, decisamente vantaggiosi.

I MUTUI
Partiamo dai mutui a tasso fisso a 10 anni: con un tasso irs del 2,25% (è quello fissato a livello internazionale, pagato dalla banca) la maggiorazione è dello 0,70. Sul mercato, il più favorevole ha una maggiorazione del 3,10. A 20 anni, mentre a Palazzo Madama bisogna aggiungere al tasso irs lo 0,85%, un cittadino qualsiasi aggiunge almeno il 3,20. A 30 anni, solo l'1,30 per un senatore o un commesso, il 3,40 per chi non gode di convenzioni. Sui variabili, considerando l'euribor a 6 mesi, la maggiorazione accordata dalla banca del Senato è dello 0,70% a 10 anni, dello 0,75 a 15, dello 0,85 a 20, dell'1,10 a 25, contro condizioni di mercato (le migliori) che vedono una differenza di quasi un punto e mezzo, dal 2,50 al 3%.

L'ISTRUTTORIA
Meglio ancora i costi della pratica: 150 euro (su mutui on line se ne trovano da 600 a 2.500 euro). "Eppure - assicura Bnl - negli ultimi tre anni i senatori che hanno acceso mutui si contano sulle dita di una mano. I dipendenti sono stati solo 27. C'è stato un momento in cui un'altra convenzione, per la pubblica amministrazione, era più conveniente".

LE CONVENZIONI
Di accordi privilegiati ce ne sono stati, ad esempio per enti di previdenza, ma - spiegano alcuni bancari - sono accordi commerciali: l'istituto offre un pacchetto di servizi, guadagna su una cosa, magari perde un po' su un'altra, ma ad accendere un mutuo a persone con stipendi alti e sicuri (come avviene in Parlamento) si rischia meno. Semmai, mormora qualcuno, "da cittadino trovo sconveniente che un'istituzione imponga una gara al ribasso. Che dicano invece: vogliamo pagare come tutti gli altri". "Tra poco ci sarà la nuova gara - spiega il questore pd di Palazzo Madama Benedetto Adragna - potremmo perfino strappare regole più vantaggiose. Deve però essere chiaro che il Senato non sborsa un euro per questo. La banca offre condizioni vantaggiose per fornire il servizio, non c'è un costo che ricade sui cittadini". Tra l'altro, di quei privilegi godono anche i giornalisti parlamentari che aprono un conto lì.

LA CAMERA
Ammette, Adragna, che quei tassi sono privilegiati. Il suo collega questore della Camera, l'onorevole Albonetti, dice invece che al Banco di Napoli "sono più in linea col mercato". E addirittura "rivisti al rialzo dopo la crisi". Sarà, ma due anni fa un deputato - lo rivela lui stesso - ha avuto un mutuo variabile a dieci anni con un tasso maggiorato dello 0,65% più l'euribor a un mese. A Montecitorio la convenzione è nascosta meglio: è un'intesa privata, "è il mercato bellezza". Alle istituzioni, però, si può chiedere trasparenza anche su questo. Accordi e convenzioni sui siti, ad esempio. Basta un clic.


Annalisa Cuzzocrea



In aggiunta dei tanti privilegi della casta dei politici. Per fortuna che avevano detto che molti ne avrebbero tolti!
Continuate a prenderci per i fondelli e poi lamentatevi che "non c'è più fiducia nella politica". La sfiducia non è nella politica ma nei politici che non fanno politica ma solamente i loro interessi!

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