venerdì 27 aprile 2012

La Gdf scopre 2mila evasori totali

ON OFF
(ANSA) 27/04/2012 - Nei primi quattro mesi del 2012 la Guardia di Finanza ha scoperto duemila evasori totali sparsi su tutto il territorio nazionale. Dalle indagini è emerso che gli evasori hanno nascosto al fisco redditi per oltre 6 miliardi di euro. Denunciati 853 soggetti che non avevano presentato la dichiarazione dei redditi e altri 530 per aver occultato o distrutto la contabilità.
Complessivamente sono 2.192 gli evasori totali scoperti dalle Fiamme Gialle, tutti con una caratteristica in comune: il non aver presentato per almeno un'annualità d'imposta la dichiarazione dei redditi. Contribuenti fino ad ora invisibili per il Fisco ma che ostentavano automobili di grossa cilindrata, ville da sogno e ricchezze accumulate in anni e anni di collaudata illegalità mentre usufruivano dei servizi che non avevano mai contribuito a pagare.
Dai dati della Guardia di finanza non emerge un identikit vero e proprio dell'evasore che può annidarsi in qualsiasi categoria: dagli imprenditori edili agli impresari, dai commercianti ai professionisti.
Tuttavia, la maggiore evasione è stata riscontrata nel settore del commercio all'ingrosso e al dettaglio (quasi il 25% del totale), delle costruzioni edili (circa il 22%), delle attività manifatturiere (11), delle attività professionali, scientifiche e tecniche (5,7) e delle attività di alloggio e ristorazione (5,5).
Tra i casi più eclatanti quello di un noto bar a La Thuile - rinomata località sciistica vicina a Courmayer - che negli ultimi 5 anni non ha dichiarato ricavi per 350mila euro. Lo ha scoperto la Gdf di Aosta dopo alcuni approfondimenti seguiti a un normale controllo sulle ricevute e sugli scontrini fiscali. Una pasticceria nel centro di Reggio Calabria, apprezzata per le sue specialità dolciarie, che oltre a non aver dichiarato negli ultimi 2 anni, ricavi per 400mila euro, si avvaleva anche di personale "in nero", occupato dietro il bancone del bar o in laboratorio. Un albergatore di Grado ha omesso di dichiarare oltre mezzo milione di euro di ricavi, incassati dopo il "tutto esaurito" totalizzato dalla sua struttura nelle ultime stagioni estive. Tra i contribuenti più "distratti" figurano anche una società di capitali di Roma che gestisce alcuni teatri di cabaret del quartiere Esquilino (non ha denunciato 3 milioni e 600mila euro di ricavi) e un centro di divertimenti con annesso ristorante e bowling sempre della Capitale (4 milioni circa di ricavi). A Messina un caso di evasione totale: un centro di macellazione di carni che aveva nascosto al Fisco ricavi per oltre 30 milioni di euro. Ai capi di bestiame venivano applicati marchi di animali di altre stalle già macellati.

Parlamentari e governo, per sviare l'attenzione dalle centinaia di milioni che rubano, stanno alimentando la lotta di classe tra impiegati e commercianti invitandoli a denunciare gli uni, colpevoli di assenteismo, e gli altri, colpevoli di non fare lo scontrino.
Sommando le cifre evase dagli uni e dagli altri, a mio avviso, non si arriva nemmeno alla centesima parte dei soldi rubati dai partiti, dai politici, e dagli amministratori corrotti. Continuano a non parlare di corruzione, che è la vera piaga di questo paese, che fa lievitare alle stelle il costo delle opere pubbliche perché sono tante le mani da ungere per arrivare ad avere un lavoro che poi sarà fatto male a causa degli sprechi di soldi che finiscono in mano loro.
Monti & C. non hanno nessuna voglia di risolvere i problemi che affliggono l'Italia: no lotta alla corruzione, no lotta seria all'evasione (detrazione spese all'americana, bensì sconti particolari alle banche che hanno evaso), no ad un accordo con la Svizzera per la tassazione dei capitali lì esportati illegalmente, no alla eliminazione delle spese inutili (sovvenzioni ai partiti, privilegi dei politici, auto blu, che si continuano a comprare invece di diminuire), no alle privatizzazioni serie (quelle dei taxi e farmacie sono privatizzazioni?), aumento della tassazione che blocca la ripresa economica e sta causando molti suicidi.
Grazie Napolitano per questo bel regalo che hai fatto agli italiani!

giovedì 26 aprile 2012

Intercettazioni, Severino "serve filtro"

OFF
(ANSA) - ROMA, 26 APR - Un ''filtro'' durante le indagini per evitare che sui giornali finiscano notizie non rilevanti e che riguardano la sfera personale di chi è destinatario di un provvedimento giudiziario: è  l'idea del ministro della Giustizia Severino, secondo cui questo compito dovrebbe essere svolto dal magistrato titolare del procedimento. Per il ministro inoltre ''va regolamentato'' il mondo dei blog: il problema è ''reprimere'' gli abusi, anche se ''è molto difficile" configurare un obbligo di rettifica.

Certo che i milioni di commenti negativi nei confronti della classe politica e del governo vi scocciano!
Allora pensate di metterci il bavaglio?
Non sono abusi, sono sfoghi e critiche feroci al vostro operato di sanguisughe vigliacche!
DIFFONDETE!!

Lo stato compra altre 400 auto blu

OFF
Auto blu al governo ne servono altre.
Dieci milioni di euro per 400 nuove auto blu: non sono proprio un taglio alla spesa pubblica i nuovi acquisti del governo Monti. Il parco macchine dello stato comprende 60 mila vetture 800 delle quali da tempo ferme in garage e inutilizzate. Il nuovo bando di gara prevede l'acquisto di un massimo di 400 "berline medie" di cilindrata fino a 1.600. Ogni auto costerà quindi in media 25mila euro. La domanda è: quale modello di questa cilindrata vale cosi tanto? A questi soldi vanno aggiunti i costi per assicurazioni, carburante, personale. Il parco auto dello Stato ci costa ogni anno quasi due miliardi di euro. Dato ancora approssimativo perché il 10% delle amministrazioni non ha neppure risposto al censimento voluto dal governo. Non solo: secondo i dati diffusi oggi dal Fatto Quotidiano ci sarebbe nuovo bando per il noleggio a lungo termine di 4.350 veicoli al costo di oltre 84 milioni di euro. Il 46% delle richieste arriva dagli enti locali. Poi lo Stato - il 23% - e gli enti previdenziali. Queste nuove auto ci costeranno 28 milioni di euro di assicurazione, 228 di benzina e 2 miliardi e settecentomila euro di personale ogni anno.
 
Alla diffusione della notizia la Rete si ribella ma il governo subito precisa: "C'è il bando, ma non significa che saranno acquistate". O sono deficienti o ci prendono per deficienti: fanno il bando di gara per poi non acquistarle? Sono deficienti; dicono così poi, sotto sotto, le acquistano? Ci prendono per deficienti.

mercoledì 25 aprile 2012

Crescono le foreste in Italia

ON
Lo rivela il nuovo rapporto INFC (Inventario Nazionale delle Foreste e dei serbatoi di Carbonio) del Corpo forestale dello Stato. Negli ultimi 20 anni il patrimonio forestale italiano è aumentato di 1,7 milioni di ettari, arrivando a 10,4 milioni di ettari.
In Italia oggi ci sono 12 miliardi di alberi che coprono circa un terzo dell’intero territorio nazionale.
(Fonte: LaStampa.it)

Ogni tanto una buona notizia!

martedì 24 aprile 2012

La Lega coinvolta nell'inchiesta Finmeccanica

OFF
Portano in Svizzera le tracce di presunte tangenti versate da Finmeccanica. E le indagini dei pm di Napoli si intrecciano con quelle avviate sull'attività di riciclaggio che chiama in causa la Lega Nord, circostanza, questa, negata ieri sera dall'ex ministro Maroni. Ora sarà esaminato il materiale sequestrato su ordine del pool che indaga anche sul caso Lavitola.
Sequestri e perquisizioni sono stati eseguiti a Lugano nell'ambito di una rogatoria con gli inquirenti della procura federale della città elvetica. Si tratta dell'indagine coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco e dai pm Francesco Curcio, Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock che da mesi stanno svolgendo accertamenti sul presunto pagamento di tangenti che, secondo l'ipotesi investigativa, sarebbero state consegnate per ottenere appalti all'estero.

Un'attività che si intreccia in questi giorni con l'indagine sulla Lega che portò nei giorni scorsi alle perquisizioni nella sede di via Bellerio. Gli sviluppi investigativi dell'inchiesta, che si avvale dell'apporto dei carabinieri del Noe di Roma, sono collegati alle dichiarazioni fatte dall'ex responsabile delle relazioni esterne della holding, Lorenzo Borgogni, il quale parlò di tangenti, che sarebbero state versate anche alla Lega, nell'ambito di un appalto per la vendita all'India di elicotteri di Agusta Westland. L'ex esponente della holding disse ai pm di aver appreso che per la vendita di 12 elicotteri all'India sarebbe stato erogato un compenso a un consulente del gruppo, precisando che parte cospicua della somma sarebbe finita nelle casse della Lega Nord. Una circostanza negata comunque con fermezza da Finmeccanica.
 
"Il finanziamento pubblico ai partiti serve per non permettere alle lobbies di non influire sui partiti." Questo è quanto sostenuto dalla maggioranza dei partiti attuali.
Non c'è menzogna più grande e questo ne è l'esempio lampante.
NO RIMBORSI ELETTORALI. Io non voglio dare soldi a partiti che non voto.
Chi li vuole dare li dia tramite il 5 per mille come si fa per gli ONLUS.

Istat: risparmi famiglie al 12%. Scendono ai minimi dal 1995

OFF
Nel 2011 la propensione al risparmio delle famiglie si è attestata al 12%, il valore più basso dal 1995, con una diminuzione dello 0,7% rispetto al 2010. Lo rende noto l'Istat, spiegando che ''il potere di acquisto delle famiglie nel 2011 è diminuito dello 0,5%'', nonostante il reddito disponibile sia salito del 2,1%. Tenuto conto dell'inflazione, pertanto, il potere di acquisto delle famiglie nel 2011 è diminuito dello 0,5%. Nell'ultimo trimestre dell'anno la riduzione è stata dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dell'1,9% rispetto al quarto trimestre del 2010.
La recessione, nella fase acuta del biennio 2008-2009, ha messo a dura prova il bilancio delle famiglie italiane. "La caduta dei redditi familiari ha raggiunto in Italia il 4 per cento, a fronte di una riduzione del PIL del 6 per cento", afferma il vice direttore generale di Bankitalia Anna Maria Tarantola nel suo intervento nel convegno a Genova "La famiglia un pilastro per l'economia del Paese". Nel momento di massimo impatto della crisi sul mercato del lavoro italiano, circa 480 mila famiglie hanno sostenuto almeno un figlio convivente che aveva perso il lavoro nei dodici mesi precedenti.
 
Il reddito disponibile salito del 2,1%? Si ma è salito solo quello delle banche, degli evasori, dei politici e dei membri del governo. Ricordo che la statistica è quella che diceva Petrolini: "io mangio un pollo, tu nessuno, quindi mangiamo mezzo pollo ciascuno".
Il risparmio al 12%? Si ma come sopra, quello delle banche, degli evasori, dei politici e dei membri del governo. Vale anche per il risparmio il discorso del pollo.
Che cosa può risparmiare il pensionato con 600 € al mese o il cassaintegrato o il fortunato che lavora ma oltre il 50% del suo stipendio se ne va in tasse?
Monti, visto che dice di essere cattolico praticante, non le rimorde la coscienza per i suicidi che ha provocato e provocherà?
Lei è proprio un sepolcro imbiancato! SI VERGOGNI, professore dei miei stivali, di come sta riducendo L'Italia: solo tasse, niente lotta all'evasione, niente riduzione della spesa sia pubblica che dei partiti e dei politici, niente sviluppo, niente privatizzazioni, nessun incremento dell'occupazione: solo presa per i fondelli.

lunedì 23 aprile 2012

Risparmiare sul pieno di carburante è possibile

ON
di

Il caro–benzina, è da sempre una delle voci principali che incide sulle tasche degli italiani, soprattutto negli ultimi mesi, durante i quali il prezzo del carburante sembra quasi impazzito. Se non vogliamo abbandonare la nostra cara automobile, è utile seguire una serie di piccoli accorgimenti che possono aiutarci a risparmiare parecchio sul pieno di benzina.
Sappiamo che gli italiani utilizzano tantissimo l’auto privata e la moto, rispetto ad altri mezzi di trasporto come la bicicletta o l’autobus. Ma su benzina e diesel la pressione fiscale è elevatissima: la metà di quanto paghiamo per il pieno è rappresentato dalle tasse. Inoltre, c’è la polizza RC auto a pesare sui bilanci delle famiglie italiane.
Che cosa fare quindi? Niente paura. Riuscire a risparmiare in modo sensibile sul pieno di carburante  si può. Ecco alcuni consigli pratici:
  • Guidare in maniera costante senza strappi o brusche frenate ed evitare di premere troppo sull’acceleratore sono misure che permettono di ottenere notevoli riduzioni sul consumo di carburante. 
  • Diminuire la velocità consente una riduzione fino al 30% del consumo. Mantenere un’andatura più regolare e più dolce riduce i consumi del 10%.
  • Accendere i fari sulle strade extra-urbane è sempre obbligatorio, ma fa consumare più benzina, ed è bene ricordare che sulle strade urbane (e solo su quelle!) non è obbligatorio tenerli accesi. Spegnendo il condizionatore, inoltre, si può risparmiare fino al 30% di carburante.
  • Gonfiare i pneumatici in modo corretto è fondamentale. Non è solo un fatto di sicurezza. Per ogni 0,2 bar di differenza rispetto alla giusta pressione i consumi aumentano dell’1-2%.
  • Mantenere l’auto in perfetta efficienza, curando in particolare la pulizia e la taratura del carburatore, la pulizia del filtro d’aria e delle candele e cambiando l’olio ogni 20-30.000 km. Una messa a punto periodica consente di risparmiare dal 10 al 20% di carburante.
  • Non caricare l’auto con pesi inutili, più la vettura è pesante più consuma. Ogni 30 Kg di peso aggiuntivo comporta l’1,5% in più di spesa. Caricare il portabagagli in modo oculato e non eccessivo aiuta a diminuire di un terzo il consumo di carburante.
  • Ricordarsi che esiste anche la quinta marcia, alcuni la mettono solo in autostrada. Ma l’inserimento del rapporto superiore consente, mediamente, di risparmiare il 10 per cento del carburante. In autostrada, inserendo subito la quinta, si risparmia dal 30% (a 90 Km/h) fino al 50% (a 120 km/h).
  • In città, infine, si può risparmiare fino al 30% del carburante se, quando si è fermi al semaforo, si spegne il motore. Inoltre non si inquina. Nelle auto di nuova produzione è già presente il sistema “start-and-stop” che spegne e riaccende automaticamente il motore.
Ricordiamo che non tutti i distributori di carburante hanno gli stessi prezzi, quindi è utile informarsi e cercare le pompe di benzina con i prezzi inferiori, che molto spesso si trovano fuori città o in prossimità di grandi centri commerciali.
Esistono anche le cosiddette “pompe bianche” distribuite sul territorio nazionale. Si tratta di distributori indipendenti, che vendono carburante senza marchio, con prezzi inferiori di circa 5-6 centesimo al litro.
Una soluzione per trovare il distributore con i prezzi più convenienti più vicino a noi è data dai cellulari di ultima generazione. Esiste, infatti, un’app disponibile per iPhone, Android e BalckBerry che permette di rilevare la nostra posizione tramite Gps e che ci indica, di conseguenza, le pompe di benzina nel raggio d’azione predefinito, indicandone i relativi prezzi.

L’IMU è davvero incostituzionale?

OFF
Sicuramente si anche se poi la Corte Costituzionale troverà un escamotage per dimostrare il contrario. Anzi, incostituzionale è anche la vecchia ICI . Era infatti solo questione di tempo che qualcuno, rileggendo la Costituzione Italiana, si soffermasse un attimo in più sull’articolo 53 che recita:
"Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività".
Cosa vuol dire? Molto semplicemente la Costituzione Italiana dice che le tasse devono essere proporzionali alla capacità contributiva di un soggetto e sono soggette quindi ad un regime di progressione che non può prescindere dalla posizione sociale e dall’occupazione del contribuente
L’IMU, come la vecchia ICI, sono unicamente calcolate in base alla casa stessa e non si tiene mai conto del proprietario. In linea di massima e generalizzando molto si può pensare che una persona (o meglio, una famiglia) possieda una casa che rispecchia la propria posizione di contribuente. Questo è vero se l’immobile non è stato ereditato, o se la posizione del contribuente non è cambiata nel tempo (come è successo proprio negli ultimi anni, grazie alla crisi). Dopo aver eliminato l’ICI, con l’IMU si sta ricadendo quindi nello stesso errore, ed anche se sembra strano, nessuno si è mai accorto che probabilmente né l’ICI né l’IMU sarebbero potute essere implementate così come le conosciamo. Questo è solo uno dei motivi per cui la pressione fiscale in Italia è insostenibile; l’IMU è solo un caso tra quelli che non rispettano la proporzionalità dei contribuenti e che finiscono per incidere di meno sulle persone meglio posizionate in quanto a redditi.
 
Alla faccia dell'equità tanto decantata! I "professori" del governo, pur di fregar soldi, non rispettano nemmeno la Costituzione.

domenica 22 aprile 2012

Como come Cortina, controlli della Gdf

(ANSA) - 22/04/2012 - Sono emerse irregolarità in più della metà dei controlli sull'emissione di scontrini e ricevute fiscali nel corso dell'operazione della Guardia di Finanza effettuata ieri  a Como e nelle località turistiche della provincia.
Un primo bilancio parla infatti di 32 violazioni per mancata o irregolare emissione di scontrini e ricevute a fronte di 58 controlli effettuati.
Le violazioni riscontrate nella giornata di ieri rappresentano da sole il 10 per cento di quelle scoperte dall'inizio dell'anno.
In più' le Fiamme Gialle hanno sequestrato 150 accessori d'abbigliamento contraffatti (borse, cappelli, occhiali e cinture) e hanno denunciato una persona.
La Finanza continuerà i controlli anche durante la giornata di oggi.
 
 Bene i controlli ma da soli sono solamente fumo negli occhi gettato dal governo che non ha assolutamente voglia di combattere veramente l'evasione.
Perché non detrazione spese con fattura, all'americana?
Perché non concordato con la Svizzera per incastrare gli esportatori di valuta come fatto da Germania ed Inghilterra?
Perché pretendere fino all'ultimo euro, con interessi e soprattasse, dal normale contribuente mentre si permettono concordati alle banche, che hanno evaso, con sconti fino al 75%?
Non lo sai? Te lo dico io: Monti protegge le banche e gli evasori che sono principalmente i nostri politici che lo sostengono (chi è che evade principalmente? avvocati, commercialisti, medici specialisti, dentisti, cioè coloro che siedono in Parlamento o che, con il voto, sostengono l'attuale classe politica).

L’europarlamentare britannico Nigel Farage difende la sovranità popolare italiana

ON
Ci ha pensato un europarlamentare britannico a difendere la sovranità popolare italiana, scagliandosi contro il governo “tecnico” di fatto imposto dall’Ue e dalla Bce. Si chiama Nigel Farage, leader del partito UK Indipendence Party (partito indipendentista britannico) e co-presidente del gruppo “Europa della Libertà e della Democrazia” assieme a Francesco Enrico Speroni (Lega Nord). Un “euro-scettico” che si contraddistingue per molte prese di posizione contro Ue, euro e Trattato di Lisbona. Un personaggio talmente scomodo da essere stato coinvolto in un incidente aereo il 6 maggio 2010, in circostanze poco chiare, uscendone miracolosamente quasi illeso.

 Non è facile sbattere la verità in faccia a tutti durante un discorso di poco più di 2 minuti. Nigel Farage, al cospetto dei colleghi del parlamento europeo (tra cui uno stizzito Martin Schultz, qualche anno fa bollato come “Kapò” da Silvio Berlusconi), ci è riuscito. Ascoltatelo, guardate il video.
 In attesa che anche un europarlamentare  italiano prima o poi abbia il coraggio di sfidare il Parlamento europeo, per ora possiamo solo dire: Grazie, Mister Nigel.


sabato 21 aprile 2012

Marò: martedì (24 aprile) corte Kochi esamina intesa

OFF
(ANSA) - NEW DELHI, 21 APR - In India un tribunale di conciliazione speciale (Lok Adalat) esaminerà martedì a Kochi l'accordo raggiunto fra il governo italiano e le famiglie dei pescatori morti nell'incidente in cui sono implicati i marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Lo scrive la stampa indiana. I legali dei familiari e del governo italiano hanno presentato petizioni all'Alta Corte di Kochi sul raggiungimento dell'accordo e la volontà di chiudere le specifiche controversie che li oppongono.

Lo scopo degli indiani è stato raggiunto. Volevano dei polli da spennare, gli italiani ci sono cascati grazie a disposizioni assurde impartite al comandante della nave.
Ora io farei pagare chi ha dato l'ordine di far entrare la nave nelle acque nazionali indiane e ne ha permesso il sequestro (perché di sequestro si tratta secondo le leggi internazionali) e l'arresto dei due marò.
Non sapremo mai sicuramente se sono stati i due marò a sparare perché l'esame balistico è stato fatto da loro senza la possibilità di controllo da parte nostra.
Altra conferma che, per motivi politici interni indiani, questo è quello che volevano: spennare dei polli chiunque essi fossero ed hanno avuto la fortuna che i polli siano stati di uno stato che conta nel mondo meno del due di coppe quando regna bastoni e che si piega sempre per mancanza di attributi  dei governanti che pensano solamente alla loro mangiatoia.

venerdì 20 aprile 2012

Lega, l'affitto di Calderoli con i soldi della Lega

OFF
Proseguono le indagini nell'ambito del filone d'inchiesta sulla Lega condotto dai pm di Napoli Curcio, Piscitelli e Woodcock, coordinati dal procuratore aggiunto Greco. Dagli atti sequestrati ed esaminati dai carabinieri emergono nuove informazioni secondo cui con i soldi della Lega Nord veniva pagato l'affitto di casa dell'ex ministro Roberto Calderoli. L'affitto, par a 2.200 euro mensili, serviva per pagare un immobile di via Ugo Bassi, al Gianicolo. I carabinieri hanno interrogato il proprietario dell'appartamento che avrebbe confermato la circostanza.
Bossi: "Sono soldi nostri, ci facciamo quel che vogliamo"
Bossi interviene sull'inchiesta sull'utilizzo dei fondi della Lega Nord e dice:"Non c'era un reato. Un partito puo' benissimo buttare i soldi dalla finestra, non è comunque un reato". "Si fa fatica a configurare un reato in tutte le cose dette", ha aggiunto.

Caro Bossi non ci provare,
i soldi sono NOSTRI non del partito.
I soldi avuti (rubati dalla Lega e da tutti i partiti) devono servire SOLAMENTE come rimborso delle spese elettorali; NON sono finanziamento pubblico ai partiti che è stato abolito con referendum.
Poi dire che il partito può buttare i soldi dalla finestra è quello che ha ridotto a sottozero la fiducia degli italiani nei partiti.
Queste tue affermazioni confermano che la Lega è identica a tutti gli altri partiti: il solo scopo è "PAPPARE" alle spalle degli italiani.
Ma molti "padani" stanno aprendo gli occhi. Meglio tardi che mai!

mercoledì 18 aprile 2012

Sette rapine in una notte a Roma, polizia arresta baby gang

(ANSA) ROMA - Sette rapine sono state messe a segno in una sola notte a Roma, con metodi violenti, dopo una serata trascorsa in un locale del quartiere San Lorenzo bevendo birra: quattro giovanissimi, tra cui tre ventenni e un minore, sono stati arrestati dalla Polizia.
Le indagini condotte dagli investigatori del Commissariato Salario Parioli, guidati dal Dirigente Antonio Pignataro, hanno consentito di chiudere il cerchio intorno alla "baby gang", ricostruendo tutti i passaggi e le aggressioni messe a segno quella notte.
Le rapine venivano precedute da violente aggressioni che hanno visto una delle vittime riportare anche la frattura di un braccio. Tra le vittime anche un diabetico a cui i quattro hanno addirittura sottratto l'apparecchio per la misurazione del tasso di diabete. 

Arrestati questa notte, scommetto che già sono tutti a piede libero e che stasera ricominceranno da capo.
Questa è la giustizia italiana poi ci lamentiamo che i delinquenti di tutta Europa e mezza Africa sono qui in Italia.




Export oro in Svizzera, è boom per crisi

OFF
di Marianna Berti (ANSA)
ROMA - La crisi morde e le famiglie vendono l'oro di famiglia. E' quanto emerge, tra le righe, dei dati Istat sul commercio estero. Il 2012 non è iniziato nel migliore dei modi per il Made in Italy, le esportazioni non registrano più crescite a doppia cifra e su base mensile a stento si mantengono positive. Ma c'è un'eccezione: la fotografia dell'Istat sui flussi commerciali, aggiornati a febbraio, mostra come l'export si salvi soprattutto grazie alle vendite di prodotti in metallo verso la Svizzera. Una voce che fa registrare un'impennata del 109,1% su base annua, trascinando la confederazione al primo posto tra i Paesi in cui le vendite crescono di più (+35,6%). A fare la differenza sono le esportazioni di lingotti, l'ultimo dato dell'Istat sull'oro greggio non monetario parla di un rialzo del 149,8% (gennaio). Con tutta probabilità l'Italia si sta liberando di una quantità di metallo prezioso che non può più permettersi.

A causa della crisi sta aumentando il numero di coloro che decidono, per fare fronte alle spese quotidiane, di vendere i gioielli di famiglia. Ne è una prova il proliferare dei "Compro oro". Collane, anelli, orecchini, orologi e quant'altro in oro viene raccolto deve poi essere trasformato in lingotti che nella gran parte dei casi prendono la strada della Svizzera, considerata un hub internazionale per l'oro. Infatti, dopo che la trattativa al bancone si è conclusa seguono una serie di passaggi, di solito l'oro viene venduto ai Banco Metalli, operatori professionali che ne fanno un lingotto. Un Compro Oro di Milano, la ditta Al Monte, spiega che ''un aumento degli affari si è registrato già dalla fine del 2011. Noi acquistiamo l'oro che poi viene mandato in Svizzera per essere fuso''. Il titolare di Comprorodiroma Enrico De Giovanni fa sapere che la sua società ''fa riferimento a un Banco metalli'', in seguito ''l'oro va alle banche e dalle banche va poi all'estero''. Un'altra spinta all'export dell'oro arriva dai distretti orafi (Valenza, Arezzo, Vicenza), che, duramente colpiti dalla crisi, preferiscono liberarsi di scorte giudicate eccessive. La riduzione dei consumi di oreficeria prosegue ormai da diversi anni e l'aumento delle quotazioni si riflette sui prezzi finali (+25,3% a febbraio) non aiutando la ripresa della domanda. Il settore produttivo non riesce quindi ad assorbire la quantità di oro disponibile, sempre più massiccia. E anche se in Italia la richiesta di oro da investimento sta salendo, con un incremento dei privati che detengono lingotti nei caveau, non è comunque in grado di assorbire l'eccedenza. Insomma, l'export di oro verso la Svizzera non è fatto solo di lingotti trasferiti e depositati negli istituti di credito elvetici, ma arriva anche da famiglie al rosso che monetarizzano i gioielli ereditati e da imprese specializzate nella produzione di alta qualitàa' costrette a fare qualche passo indietro.

Questi sono i risultati dell'equità della crescita e della lotta all'evasione di Monti.
E non mi si dica che l'Italia si sta liberando dell'oro che non può permettersi, sono i poveracci che vendono per campare, gli evasori e i papponi politici che mettono al sicuro in Svizzera quanto hanno evaso e/o rubato!

martedì 17 aprile 2012

Finanziamenti ai partiti: ecco chi li vuole e chi li rifiuta

OFF
Bersani scrive a Casini e Alfano, tutti d'accordo sulla necessità di cambiare le regole sui finanziamenti ai partiti e la trasparenza dei conti ma sulle modalità e i tempi resta ancora incertezza. E le altre forze politiche, che posizioni hanno in merito al delicato argomento dei finanziamenti?
 
Tutti i partiti sembrano d'accordo, una revisione delle regole sul finanziamento pubblico ai partiti è necessaria, lo dicono soprattutto i numerosi casi di ruberie all'interno delle casse dei partiti, ultimi gli avvenimenti in casa della Lega. Sulle modifiche da apportare però restano molti punti interrogativi, tra chi vorrebbe un abolizione completa dei rimborsi elettorali e chi invece auspica maggiori controlli su incassi e spese dei partiti. Il segretario del Pd Bersani ha scritto una lettera ai suoi colleghi di maggioranza, Alfano e Casini, chiedendo di dare un segnale al Paese e anche in fretta.

I tre leader della maggioranza che appoggiano il Governo dalle prime dichiarazioni sembrano concordare sulla priorità della modifica, ma di riforma del finanziamento pubblico ai partiti e di trasparenza nei conti dei partiti si parla da anni e molte sono le proposte di cambiamento che giacciono in Parlamento. Bersani e Casini propongono una norma che obblighi i partiti a farsi controllare da una società di revisione dei conti per poi imporre una revisione periodica dei bilanci alla Corte dei Conti. Non solo, i leader di Pd e Udc propongono anche l'obbligatorietà di rendere pubbliche le donazioni oltre una certa somma, intorno ai cinquemila euro.
Più espressamente sul capitolo rimborsi elettorali Bersani punta anche ad un rafforzamento delle sanzioni in caso di negligenza, prevedendo nei casi più gravi una decurtazione degli stessi rimborsi, mentre per Casini è importante che ci siano paletti più severi per accedere ai rimborsi elettorali e soprattutto vadano aboliti i rimborsi per i partiti che non esistono più per evitare episodi come quello della Margherita nel caso Lusi. Più sfumata è la posizione di Alfano che promette un prossimo testo del Pdl in merito alla trasparenza dei conti dei partiti e dichiara di essere favorevole ad una revisione della normativa.

Per altri, come Antonio Di Pietro, invece i rimborsi elettorali vanno aboliti del tutto e si preparano a raccogliere firme per un nuovo referendum abrogativo. Per Casini una soluzione del genere non sarebbe un passo avanti in quanto permetterebbe di fare politica solo a "chi ha grandi finanziatori o grandi mezzi propri". Il Leader dell'Udc propone per l'emergenza di accelerare i tempi e introdurre una parte delle modifiche nella riforma della giustizia, anche se il Pd non è d'accordo e vorrebbe un decreto ad hoc del Governo. Da Palazzo Chigi, però, per il momento non c'è alcun segnale in merito anche se sotto indicazione dei partiti di maggioranza l'Esecutivo forse potrebbe prendere l'iniziativa e portare finalmente a compimento una riforma attesa da anni.

L'ipotesi che la proposta di legge sulla trasparenza dei partiti firmata da Alfano, Bersani e Casini possa essere esaminata in sede legislativa dalla commissione Affari Costituzionali della Camera, per accelerarne i tempi di approvazione, sembra sempre però di difficile attuazione.
Se è vero infatti che una volta assegnato in sede referente, il testo potrebbe passare in legislativa su richiesta dei 4/5 della commissione (i componenti sono 47 e si dovrebbero trovare almeno 10 firme contrarie, ma i leghisti e radicali, contrari all'idea, sono in tutto 6), è anche vero che basterebbe l'istanza di un decimo dei deputati (cioè 63) per far tornare all'attenzione dell'Aula il provvedimento. E tra deputati del Carroccio e i radicali, favorevoli a che ''una materia così importante'' venga esaminata in Assemblea, si arriverebbe a 65 (59 più 6): un numero sufficiente ad evitare che l'esame della proposta di legge si concluda solo in commissione senza passare per l'Aula.
 
Ma è a Beppe Grillo che i partiti guardano con più preoccupazione. Alle sue Cinque Stelle alcuni sondaggi consegnano infatti il ruolo di terzo partito italiano, dopo Pd e Pdl. Dando così forza all'opera da Grillo avviata di demolizione del sistema dei partiti. Sono "oltre la vergogna", tuona il blogger dal palco di un comizio a Cesano Maderno (Monza).
"Se non vogliono i rimborsi basta che prendano il libretto degli assegni e ridiano indietro i soldi che hanno derubato in 5. Noi avevamo diritto a 1,7 milioni, ma li abbiamo lasciati perché non prendiamo refurtiva". E ancora: "Se pagassimo tutti le tasse non cambierebbe nulla perché ruberebbero il doppio".
 
Intanto è stata ovviata l'operazione "trasparenza" della maggioranza dopo lo scandalo Lega. Al termine di una riunione fiume che si è tenuta nei giorni scorsi alla Camera i "tecnici" di Pd, Pdl e Terzo Polo hanno raggiunto un accordo sulle misure da adottare per assicurare la trasparenza dei bilanci dei partiti. Nasce così la ''Commissione per la trasparenza ed il controllo dei bilanci dei partiti politici''.

I bilanci dei partiti saranno pubblicati sui siti Internet dei partiti stessi nonché su una apposita sezione del sito Internet ufficiale della Camera. Qualora la nuova Commissione rileverà ''irregolarità, i Presidenti della Camera e del Senato provvederanno ad applicare, su proposta della Commissione, sanzioni amministrative pecuniarie pari a tre volte'' le irregolarità commesse.

Nell'accordo è previsto, tra le altre misure,"il rinvio dell'erogazione dei 100 milioni previsti per luglio", ultima rata dei rimborsi elettorali 2008 che aveva fatto scaturire pesanti critiche da parte dell'opinione pubblica. Lo ha annunciato il leader del Pd, Pier Luigi Bersani.
''I bilanci dei partiti saranno obbligatoriamente soggetti al controllo ed alla certificazione di società di revisione iscritte nell'albo speciale Consob'', riporta una nota congiunta dei partiti di maggioranza.
La ''Commissione per la trasparenza ed il controllo dei bilanci dei partiti politici'' sarà presieduta dal Presidente della Corte dei Conti e composta da Presidente del Consiglio di Stato e Primo Presidente della Cassazione. Il controllo, secondo l'accordo tra i partiti della maggioranza, verrà avviato sui rendiconti 2011.
I partiti potranno investire la propria liquidità esclusivamente in titoli emessi dallo Stato italiano e dovranno rendere pubbliche tutte le donazioni che supereranno i 5mila euro. Le contribuzioni dei partiti a fondazioni, enti e istituzioni o società superiori ai 50 mila euro annui comporteranno poi l'obbligo ''per questi ultimi di sottoporsi ai controlli della Commissione per la trasparenza e il controllo dei bilanci dei partiti''.

NO AL FINANZIAMENTO PUBBLICO.
Io non ho nessuna intenzione di finanziare un partito per il quale non voto, come avviene adesso.
Chi vuole finanziare il suo partito lo faccia tramite il 5 per mille del modello 730 (dichiarazione delle imposte).
Poi controlli sui bilanci dei partiti: non da società private (se dai loro  i soldi ti dichiarano pure che l'acqua, quando piove, sale e non scende).
Poi la finzione: si chiamano rimborsi spese elettorali e servono invece soprattutto ai "papponi" politici (vedi scandali margherita, lega, ecc).

OFF
(ANSA) - FANO (PESARO URBINO), 16 APR - Un imprenditore di 62 anni, Roberto Piccinetti, si è tolto la vita questa mattina a Fano, impiccandosi in un capannone della sua azienda, un agriturismo di lusso sulle colline di Gimarra, "Villa Piccinetti". Ancora ignoti i motivi. Sembra però che soffrisse di depressione. L'uomo aveva espresso anche qualche preoccupazione per il futuro dell'azienda. Il magistrato ha disposto per domani l'autopsia.

 E 24!
Monti, se continua così, l'INPS La ringrazierà perché potrà pagare meno pensioni tra i suicidi ed i morti per fame, grazie al suo governo che parla di equità poi non fa nulla per combattere seriamente l'evasione e far pagare la tasse a chi non le paga.
Il problema deve essere affrontato a monte e non con i pannicelli caldi delle sole ispezioni al rilascio degli scontrini. Ma, poiché tra Lei e la genìa dei "professori" e dei politici che La circonda e la sostiene, siete i maggiori evasori e ladri, non avete nessun interesse a porvi rimedio.

domenica 15 aprile 2012

L’Europa taglia la spesa, noi aumentiamo le tasse

OFF

Dal 2010 abbiamo subito manovre per 232 miliardi, fatte per il 72% di nuovi balzelli. Gli altri Paesi sono intervenuti invece sui costi della Pa. Anche la Grecia ci dà lezioni.

Se ci fosse ancora bisogno di capire e di dimostrare perché l’economia dell’Italia da anni non cresce e per anni non crescerà con le decisioni finora prese dal governo tecnico del presidente Mario Monti, basta dare uno sguardo alle torte del grafico pubblicato sopra. È tratto da Les Echos, il principale quotidiano economico francese ben lontano dalle posizioni di affiancamento degli investitori e speculatori del mondo anglosassone come il Financial Times. Con il titolo «Les plans d’economie en Europe» e il sottotitolo «Cumule des plans decides depuis 2010 et objectif», il grafico già nella dimensione della torta indica come il problema italiano sia macroscopicamente più grave: le manovre dal 2010 al 2012 hanno raggiunto l’impressionante entità di 232 miliardi di euro, ma l’aspetto più grave, nettamente evidente in base al diverso colore in cui è divisa la torta, è che ben il 72% dei 232 miliardi sono tasse in più prelevate dalle tasche e dalle casse dei cittadini e delle imprese italiane; soltanto il 28% proviene da riduzione della spesa pubblica.

Se poi si vanno ad esaminare le torte degli altri Paesi in difficoltà, le cause della non crescita dell’Italia appaiono ancora più evidenti, come evidente appare l’errore di perseverare da parte del governo in questa direzione: la Gran Bretagna che pure se la passa male, molto male, dal 2010 ha effettuato manovre pari a 130 miliardi,quindi più di 100 in meno dell’Italia, e
soltanto il 20% viene dal rialzo delle tasse; la Spagna, sempre dalla stessa data, ha compiuto o varato manovre pari a 80 miliardi di euro, provenienti solo per il 33% da un inasprimento fiscale; e perfino la Grecia, già quasi dichiarata fallita, ha una percentuale di prelievo fiscale aggiuntivo sulla manovra che è quasi la metà di quello italiano.
Idem per gli altri due Paesi periferici, cioè Irlanda e Portogallo.
Tutti i Paesi europei, dentro e fuori dall’euro, più o meno vicini al fallimento, hanno scelto la strada di tagliare le spese pubbliche nettamente di più che aumentare le tasse, ben consapevoli che più soldi si prelevano a cittadini e imprese e meno ce ne saranno per i consumi egli investimenti, senza i quali l’economia non può svilupparsi e il Paese entra in una spirale perversa dalla quale è difficilissimo uscire. Ma sono anche gli obiettivi delle varie manovre che chiariscono ancora di più come gli ultimi governi e in maniera ancora più marcata quello in carica abbiano visto una sola strada per difendersi dalla speculazione e, soprattutto, per soddisfare la brama di sangue della cancelliera Angela Merkel e dei suoi brutali banchieri centrali. L’Italia è l’unico Paese che si è posto e si è assunto il pesantissimo obiettivo del pareggio del bilancio nel 2013. La Gran Bretagna fa parte dell’Unione europea ma è (saggiamente) fuori dall’euro e si è guardata bene dal firmare il Fiscal compact imposto a 25 Paesi su 27 dalla Germania per una riduzione del debito eccedente il 60% del prodotto interno lordo di 1/20 all’anno; il suo obiettivo è di ridurre il deficit del bilancio pubblico al 2% del Pil ma in un arco di tempo superiore di ben due anni rispetto al 2013 dell’Italia. E anche la Spagna, che ha firmato il Fiscal compact ed è nell’euro, ha assunto l’impegno al 2013 ma per un deficit pubblico pari al 3% contro il pareggio italiano. Per non parlare degli obiettivi temporali e di deficit degli altri Stati periferici.

Che l’Italia avesse bisogno di un rigore superiore a tutti gli altri Paesi dell’Unione è fuori discussione. Certo, professor Monti, la situazione che Lei si è trovato a governare era drammatica, ma il rigore lo si dimostra non solo spremendo gli italiani e le imprese italiane che pagano regolarmente le tasse. Se è semplice aumentare l’Iva, se è doloroso ma semplice riformare e allungare le pensioni, se è semplice aumentare le accise sulla benzina, se è semplice rimettere la vecchia Ici anche sulla prima casa portando di fatto, con l’Imu, il prelievo su tutti gli immobili a circa l’1% del loro valore all’anno; se è semplice mettere nuove e più dure tasse, altrettanto semplice sarebbe stato -e sarebbe- tagliare drasticamente le spese pubbliche. Invece il suo ministro specialista, il professor Piero Giarda, che da oltre 15 anni si occupa del problema, sta ancora studiando la materia, pomposamente chiamata spending review. E intanto il Paese langue, si avvita su sé stesso; la recessione è sempre più cruda; molti capitali sono scappati all’estero, per un valore di 70 miliardi quelli che hanno rispettato le regole e sicuramente altrettanti clandestinamente.
La fiducia degli italiani e soprattutto quella degli imprenditori sta scendendo a zero. Molte aziende chiudono o si apprestano a farlo. Alcuni piccoli imprenditori si sono suicidati o dati fuoco. Eppure, Lei sa bene che il fattore psicologico ha un peso importantissimo sull’andamento dell’economia. Anche i suoi colleghi Francesco Giavazzi e Alberto Alesina, sul Corriere della sera di mercoledì 11, Le hanno detto chiaro: «Ora date un taglio alle troppe spese». Possibile che né da Lei né dal ministro Giarda sia arrivata una parola di imminente azione per i tagli?
Era facile prevedere che al primo stormir di fronde lo spread sarebbe rimbalzato e la speculazione avrebbe ripreso fiato. Anche perché era chiaro a tutti che le buone performance sul piano della credibilità e del rigore sarebbero servite non a molto, senza l’intelligente e coraggioso intervento del presidente della Bce, Mario Draghi, di concedere centinaia di miliardi di liquidità alle banche dei vari Paesi europei e per oltre il 27% di questa liquidità alle banche italiane, che sono tornate a comprare i titoli di Stato nazionali. Nei giorni scorsi, appunto come si era previsto, è ricominciata la danza della speculazione e naturalmente il Paese più esposto, con anche la sua borsa, è stata l’Italia. La causa vera è una sola: la convinzione dei mercati che l’Italia, con le scelte di spingere solo sull’aumento delle tasse, non si svilupperà nella maniera sufficiente a tagliare il debito, che resta il cancro del Paese e il vero differenziale rispetto a tutti gli altri maggiori Paesi dell’Europa. A giugno per l’effetto combinato della riduzione del Pil (stimato dal Fondo monetario al 2,2% su base annua), il maggior costo degli interessi per il servizio del debito e i mancati tagli della spesa pubblica, il rapporto Pil/stock del debito salirà dal 120 al 125% e quando il dato sarà acclarato la speculazione potrà essere ancora più pesante dei giorni scorsi.
Inutile girarci intorno: il segretario del maggior partito che Le dà appoggio, il giovane Angelino Alfano, faccia finta di essere a capo di una famiglia che possiede un discreto numero di case ma ha un debito insopportabile. Cosa farebbe? Venderebbe una buona parte delle case per pagare il debito e quindi ridurre il peso degli interessi che mettevano in crisi la famiglia.
Il professor Andrea Monorchio, per la sua esperienza di ragioniere generale dello Stato e quindi primo conoscitore del bilancio, ha fornito cifre e soluzioni tecniche per ridurre in tre anni il debito di almeno 300 miliardi vendendo il patrimonio (una parte di patrimonio) dello Stato e degli enti locali agli italiani. Le vie per farlo sono numerose: c’è la via fiscale di esentare da imposte i guadagni di rendimento e di capitale delle quote del fondo o della spa dove trasferire i beni pubblici, acquistate da cittadini italiani; c’è la via di garantire quegli investimenti con le riserve di oro della Banca d’Italia eccedenti l’obbligo di deposito presso la Bce... Ci vuole la volontà di farlo, mentre il paese è sempre più convinto che anche il suo governo, Signor Presidente, non voglia andare a toccare i privilegi e il potere che ruota attorno a quel patrimonio, così com’è convinto (se ne convinca) che anche il continuo rinvio dei tagli della spesa pubblica abbia le stesse motivazioni.
E non trascuri che questi convincimenti sono anche il frutto della constatazione che sulla riforma del lavoro alla fine il governo abbia ceduto al compromesso imposto dal Pd. Nel gioco delle giustificazioni dei governi, non Le sarà sfuggito che il governatore della Banca di Spagna ha citato proprio questo aspetto per ribaltare sull’Italia la responsabilità della ripresa della speculazione. Tuttavia si sa questo è una sorta di gioco delle parti, perché la malattia vera è un’altra. E senza tagliare subito e drasticamente il debito l’Italia sarà sempre il ventre molle dell’Europa.
La spiegazione che assieme al taglio delle spese (subito) va subito tagliato il debito, Lei la può trovare in un lucido articolo di Federico Fubini sul Corriere di mercoledì 11: «Perché in 15 giorni il rischio Italia è salito di 130 punti».
Perché senza il taglio netto del debito gli investitori non credono che l’Italia ce la possa fare. Perché dei 1.019 miliardi di euro che la Bce ha concesso alle banche per tre anni all’1%, ben 260 miliardi sono stati ritirati dalle banche italiane, che hanno potuto dare in garanzia anche i 40 miliardi di obbligazioni bancarie che lo Stato italiano ha garantito, in un circuito perverso, visto che larga parte dei miliardi ricevuti, gli istituti di credito italiani li hanno usati per comprare titoli di Stato. È stato verificato che le banche italiane hanno aumentato la loro esposizioni in titoli italiani di ben 54 miliardi rispetto a prima della crisi. E le prime cinque banche italiane hanno perso nel 2011 ben 28 miliardi di euro per il crollo di valore dei titoli di Stato che avevano in portafoglio. Sarà sicuramente utile che il ministro Passera chieda alle banche, come sta facendo, di scontare i crediti che gli italiani hanno verso lo stato per un importo di 80 miliardi.
Ma anche questa manovra non sarà che una boccata di ossigeno, come lo è stata la coraggiosa decisione di Draghi di immettere, contro il parere dei tedeschi, mille miliardi di liquidità nel sistema europeo. Ma perché l’Italia possa uscire dalla crisi, perché il meccanismo della crescita riparta, occorre che le banche tornino a fare il mestiere di prestare il denaro alleaziende invece di doverlo usare per sostenere il debito pubblico.

Signor Presidente Monti, se è vero che servivano più tasse per calmare gli assatanati tedeschi e il mercato,  è vero che occorre tagliare la spesa pubblica (e tra questa i privilegi delle caste politiche e non), subito, e i tagli da fare sono molti,  le banche vanno stimolate a tornare a fare il loro mestiere altrimenti  il cancro del Paese, il debito pubblico, sarà sempre più insostenibile più si faranno manovre di prelievo invece che di sviluppo.

sabato 14 aprile 2012

Perché quasi tutti OFF?

Io attingo dalla stampa e dalle agenzie di stampa: ecco perché quasi tutti i post in questo blog sono OFF !

Nuovo Record del Debito italiano! A che servono i "sacrifici" di Monti?

OFF
Sacrifici, sacrifici, sacrifici. E' il mantra del governo Monti che mette le mani nelle tasche e sul lavoro degli italiani nel nome del debito pubblico da "abbattere" ad ogni costo. Il tutto con un consenso quasi bipartisan di partiti e giornali.
Eppure c'è una notizia che quasi tutti i media hanno omesso o volutamente sottovalutato. Secondo il bollettino ufficiale della Banca D'Italia il debito pubblico italiano a gennaio di quest'anno ha toccato una vetta record: 1935 miliardi di euro, in rialzo di ben 38 miliardi di euro rispetto al mese precedente (dicembre 2011).
In questa cifra vanno certo considerati i trasferimenti del Tesoro verso la Banca D'Italia, come avviene sempre a gennaio, ma anche un importante incremento del fabbisogno primario mensile, arrivato a 4 miliardi di euro.
Un miliardo e mezzo di euro in più rispetto al deficit di gennaio dell'anno scorso! Un incremento dovuto principalmente a tre fattori: la depressione economica favorita dalle politiche di sacrifici imposti ai ceti popolari (che così non spendono), l'incremento delle spese per gli interessi e soprattutto i trasferimenti del governo al cosiddetto "fondo europeo di stabilità". Quello stesso fondo europeo che tramite la BCE ha regalato alle banche mille miliardi di euro (!) all'incredibile tasso agevolato dell'1%.

Ma le banche non immettono questi soldi nell'economia reale, ma li investono in titoli di Stato, guadagnandoci vari punti percentuali di interesse senza rischiare assolutamente nulla. Lo spread non scende e l'economia stagna.
Capito dove finiscono i nostri sacrifici?
Bravo Monti, solo speculazione per i tuoi compari banchieri!

Uccisa perché tradì marito boss, arresti

ON
(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 14 APR - Uccisa perché tradì il marito boss. E' la storia di Angela Costantino, assassinata nel 1994 a Reggio Calabria, anche se il corpo non fu mai trovato. La squadra mobile reggina, grazie alle rivelazioni di alcuni pentiti tra cui Maurizio Lo Giudice, fratello del boss Nino, anch'egli pentito, ha scoperto i tre presunti responsabili dell'omicidio della donna, arrestati con altre 9 persone accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni e omicidio.

Come andrà a finire? Il finale è scontato: lei è morta, i suoi assassini, usciranno di galera (ammesso che vi entrino per 1 ora, e sarebbe già un record) perché allergici alla verdura, o al detersivo delle lenzuola...e giudici, magistrati e avvocati vivranno felici e contenti, poiché la bassa manovalanza darà loro ancora tanto "far finta di lavorare"  con conseguenti  lauti stipendi ed onorari pagati da tutto il popolo e dalle oneste vittime.

Monti,debolezza del sistema Paese

OFF
(ANSA) - ROMA, 13 APR - ''La legge italiana sulla protezione civile è un esempio unico'' che coglie ''la profonda debolezza di un sistema Paese spesso inadeguato'' in quanto ''troppo frammentato'' e ''con lo sguardo troppo rivolto in se stesso''. E' un passaggio dell'intervento del premier Mario Monti agli stati Generali del volontariato di Protezione civile.

Caro monti,
parli di "leggi inadeguate", di "Paese troppo frammentato" ma poi non fai nulla per combattere l'evasione, anzi aumenti la benzina per finanziare la frammentazione in 20 (tante quante sono le regioni) della protezione civile nazionale e creare altri posti di mangiatoia per i politici trombati.
"Sguardo troppo rivolto a se stesso"?
E tu che hai lo sguardo troppo rivolto alle lobby di tutti i tipi, tanto che hai portato l'Italia alla rovina e ai suicidi checché tu ne dica con quella faccia da prete!