martedì 17 aprile 2012

Finanziamenti ai partiti: ecco chi li vuole e chi li rifiuta

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Bersani scrive a Casini e Alfano, tutti d'accordo sulla necessità di cambiare le regole sui finanziamenti ai partiti e la trasparenza dei conti ma sulle modalità e i tempi resta ancora incertezza. E le altre forze politiche, che posizioni hanno in merito al delicato argomento dei finanziamenti?
 
Tutti i partiti sembrano d'accordo, una revisione delle regole sul finanziamento pubblico ai partiti è necessaria, lo dicono soprattutto i numerosi casi di ruberie all'interno delle casse dei partiti, ultimi gli avvenimenti in casa della Lega. Sulle modifiche da apportare però restano molti punti interrogativi, tra chi vorrebbe un abolizione completa dei rimborsi elettorali e chi invece auspica maggiori controlli su incassi e spese dei partiti. Il segretario del Pd Bersani ha scritto una lettera ai suoi colleghi di maggioranza, Alfano e Casini, chiedendo di dare un segnale al Paese e anche in fretta.

I tre leader della maggioranza che appoggiano il Governo dalle prime dichiarazioni sembrano concordare sulla priorità della modifica, ma di riforma del finanziamento pubblico ai partiti e di trasparenza nei conti dei partiti si parla da anni e molte sono le proposte di cambiamento che giacciono in Parlamento. Bersani e Casini propongono una norma che obblighi i partiti a farsi controllare da una società di revisione dei conti per poi imporre una revisione periodica dei bilanci alla Corte dei Conti. Non solo, i leader di Pd e Udc propongono anche l'obbligatorietà di rendere pubbliche le donazioni oltre una certa somma, intorno ai cinquemila euro.
Più espressamente sul capitolo rimborsi elettorali Bersani punta anche ad un rafforzamento delle sanzioni in caso di negligenza, prevedendo nei casi più gravi una decurtazione degli stessi rimborsi, mentre per Casini è importante che ci siano paletti più severi per accedere ai rimborsi elettorali e soprattutto vadano aboliti i rimborsi per i partiti che non esistono più per evitare episodi come quello della Margherita nel caso Lusi. Più sfumata è la posizione di Alfano che promette un prossimo testo del Pdl in merito alla trasparenza dei conti dei partiti e dichiara di essere favorevole ad una revisione della normativa.

Per altri, come Antonio Di Pietro, invece i rimborsi elettorali vanno aboliti del tutto e si preparano a raccogliere firme per un nuovo referendum abrogativo. Per Casini una soluzione del genere non sarebbe un passo avanti in quanto permetterebbe di fare politica solo a "chi ha grandi finanziatori o grandi mezzi propri". Il Leader dell'Udc propone per l'emergenza di accelerare i tempi e introdurre una parte delle modifiche nella riforma della giustizia, anche se il Pd non è d'accordo e vorrebbe un decreto ad hoc del Governo. Da Palazzo Chigi, però, per il momento non c'è alcun segnale in merito anche se sotto indicazione dei partiti di maggioranza l'Esecutivo forse potrebbe prendere l'iniziativa e portare finalmente a compimento una riforma attesa da anni.

L'ipotesi che la proposta di legge sulla trasparenza dei partiti firmata da Alfano, Bersani e Casini possa essere esaminata in sede legislativa dalla commissione Affari Costituzionali della Camera, per accelerarne i tempi di approvazione, sembra sempre però di difficile attuazione.
Se è vero infatti che una volta assegnato in sede referente, il testo potrebbe passare in legislativa su richiesta dei 4/5 della commissione (i componenti sono 47 e si dovrebbero trovare almeno 10 firme contrarie, ma i leghisti e radicali, contrari all'idea, sono in tutto 6), è anche vero che basterebbe l'istanza di un decimo dei deputati (cioè 63) per far tornare all'attenzione dell'Aula il provvedimento. E tra deputati del Carroccio e i radicali, favorevoli a che ''una materia così importante'' venga esaminata in Assemblea, si arriverebbe a 65 (59 più 6): un numero sufficiente ad evitare che l'esame della proposta di legge si concluda solo in commissione senza passare per l'Aula.
 
Ma è a Beppe Grillo che i partiti guardano con più preoccupazione. Alle sue Cinque Stelle alcuni sondaggi consegnano infatti il ruolo di terzo partito italiano, dopo Pd e Pdl. Dando così forza all'opera da Grillo avviata di demolizione del sistema dei partiti. Sono "oltre la vergogna", tuona il blogger dal palco di un comizio a Cesano Maderno (Monza).
"Se non vogliono i rimborsi basta che prendano il libretto degli assegni e ridiano indietro i soldi che hanno derubato in 5. Noi avevamo diritto a 1,7 milioni, ma li abbiamo lasciati perché non prendiamo refurtiva". E ancora: "Se pagassimo tutti le tasse non cambierebbe nulla perché ruberebbero il doppio".
 
Intanto è stata ovviata l'operazione "trasparenza" della maggioranza dopo lo scandalo Lega. Al termine di una riunione fiume che si è tenuta nei giorni scorsi alla Camera i "tecnici" di Pd, Pdl e Terzo Polo hanno raggiunto un accordo sulle misure da adottare per assicurare la trasparenza dei bilanci dei partiti. Nasce così la ''Commissione per la trasparenza ed il controllo dei bilanci dei partiti politici''.

I bilanci dei partiti saranno pubblicati sui siti Internet dei partiti stessi nonché su una apposita sezione del sito Internet ufficiale della Camera. Qualora la nuova Commissione rileverà ''irregolarità, i Presidenti della Camera e del Senato provvederanno ad applicare, su proposta della Commissione, sanzioni amministrative pecuniarie pari a tre volte'' le irregolarità commesse.

Nell'accordo è previsto, tra le altre misure,"il rinvio dell'erogazione dei 100 milioni previsti per luglio", ultima rata dei rimborsi elettorali 2008 che aveva fatto scaturire pesanti critiche da parte dell'opinione pubblica. Lo ha annunciato il leader del Pd, Pier Luigi Bersani.
''I bilanci dei partiti saranno obbligatoriamente soggetti al controllo ed alla certificazione di società di revisione iscritte nell'albo speciale Consob'', riporta una nota congiunta dei partiti di maggioranza.
La ''Commissione per la trasparenza ed il controllo dei bilanci dei partiti politici'' sarà presieduta dal Presidente della Corte dei Conti e composta da Presidente del Consiglio di Stato e Primo Presidente della Cassazione. Il controllo, secondo l'accordo tra i partiti della maggioranza, verrà avviato sui rendiconti 2011.
I partiti potranno investire la propria liquidità esclusivamente in titoli emessi dallo Stato italiano e dovranno rendere pubbliche tutte le donazioni che supereranno i 5mila euro. Le contribuzioni dei partiti a fondazioni, enti e istituzioni o società superiori ai 50 mila euro annui comporteranno poi l'obbligo ''per questi ultimi di sottoporsi ai controlli della Commissione per la trasparenza e il controllo dei bilanci dei partiti''.

NO AL FINANZIAMENTO PUBBLICO.
Io non ho nessuna intenzione di finanziare un partito per il quale non voto, come avviene adesso.
Chi vuole finanziare il suo partito lo faccia tramite il 5 per mille del modello 730 (dichiarazione delle imposte).
Poi controlli sui bilanci dei partiti: non da società private (se dai loro  i soldi ti dichiarano pure che l'acqua, quando piove, sale e non scende).
Poi la finzione: si chiamano rimborsi spese elettorali e servono invece soprattutto ai "papponi" politici (vedi scandali margherita, lega, ecc).

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