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Un recente dossier diffuso dalla Corte dei Conti
ricostruisce la mappa degli sprechi nelle varie regioni, individuando tanti casi
eclatanti che, considerati assieme, costano ai cittadini quasi trecento milioni
di euro. Frodi, abusi, corruzione, speculazioni, incauti investimenti nella
finanza dei derivati e gestione disinvolta della cosa pubblica, distribuiti da
nord a sud del Paese. Il giro d'Italia del malgoverno passa dalle opere fantasma
in Friuli Venezia Giulia e Molise al clientelismo nella ricostruzione
dell'Abruzzo dopo il terremoto del 2009, dalle malversazioni nella gestione
dell'eterna emergenza rifiuti in Campania al giro di mazzette nelle camere
mortuarie degli ospedali di Milano, fino agli sprechi nella sanità diffusi un
po' ovunque. Buco dopo buco, scopriamo dove finiscono i soldi degli italiani.
Gli sprechi della casta non conoscono confini, almeno tra
le regioni italiane. Dai presunti rimborsi illeciti costati tra 500 mila e 1
milione di euro alla Provincia autonoma di Bolzano, ai 50 milioni distribuiti “a
pioggia” tra il 2000 e il 2008 dal Comune di Firenze come premi al personale. In
Umbria la Corte dei Conti ha ricordato le istruttorie riguardanti i costi della
politica, con danni derivanti da rimborsi gonfiati, da usi impropri di auto di
servizio, da sospetti viaggi istituzionali in Sud America. Un sindaco è finito
sotto processo per una serie di reati tra i quali "l’aver stabilmente piegato lo
svolgimento delle pubbliche funzioni al perseguimento di interessi privati
consistenti in vantaggi politico/elettorali, mantenimento delle posizioni di
potere e/o sviluppo della carriera, vantaggi economici per se stesso e per
soggetti legati da vincoli di vicinanza politica, amicizia e, per lo stesso
Sindaco, altresì da vincoli sentimentali". I danni in Umbria arrivano anche
dall'amministrazione dello Stato: quasi 13 milioni di euro sono andati in
polvere insieme all'esplosione di una riserva di munizioni nello Stabilimento
Militare di Baiano di Spoleto. L'esplosione ha proiettato un consistente numero
di ordigni anche nell'area circostante danneggiando edifici civili e
disseminando ordigni inesplosi, con conseguente creazione di una "delicata
situazione di pericolo per gli abitanti".
A un amico non si può dire no. Sembra questo uno dei
principi cardine di molti amministratori in giro per l'Italia, che non mancano
di distribuire favori con i soldi dei cittadini in cambio di benefici tutti
privati. Il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, ha sottolineato
come la corruzione abbia ormai assunto una "natura sistemica", che oltre al buon
andamento, al prestigio e alla dovuta imparzialità della Pubblica
Amministrazione, pregiudica anche l'economia della nazione. Alcuni casi sono
forse poco gravosi ma molto significativi, come le contravvenzioni stradali
legittimamente elevate in Abruzzo e mai riscosse sulla base, si ipotizza, di
amicizie personali di amministratori e dipendenti di polizia. In Molise aree
pubbliche vengono concesse a privati per la realizzazione di parchi eolici con
una procedura selettiva che la Corte giudica ""anomala e del tutto informale".
Altri casi pesano come macigni sulle casse erariali, come i circa 43 milioni di
euro sprecati per l’attività di bonifica di siti inquinati e di stoccaggio dei
relativi rifiuti nel litorale Domizio Flegreo e Agro Aversano, in Campania.
Un capitolo a parte meritano i contratti di consulenza
esterna per ottenere apporti di competenze magari già disponibili tra i
funzionari pubblici, e invece pagati a peso d'oro. La Regione Piemonte per
progettare il palazzo destinato agli uffici istituzionali e amministrativi ha
assegnato un appalto alla società presieduta dal famoso architetto Massimiliano
Fuksas, con costi sostenuti pari ad oltre 22 milioni di euro. La Corte dei Conti
denuncia le consulenze "inutili" della Provincia di Napoli, con un danno di un
milione e mezzo di euro, e di tanti altri Enti Locali. In Sicilia sotto
osservazione sono i conferimenti di incarichi a soggetti privi di requisiti o
tramite procedure illecite: a Palermo il servizio di vigilanza nei mercatini
cittadini è stato affidato a sette società che avevano presentato un unico
progetto "fotocopia". A Genova consulenze milionarie hanno preso la strada del
trasporto pubblico cittadino, con conseguenze sui bilanci del Comune e sui
biglietti degli autobus. L'ingresso in Amt della società francese Transdev è
costato, a giudizio della Procura regionale, un supplemento di oltre 10 milioni
di euro + Iva spalmato in sei anni di consulenze continuative, per ottenere un
know-how "assolutamente indeterminato e pienamente identificabile con i tipici
compiti della direzione aziendale".
Ogni opera pubblica, in Italia, sembra condannata a
realizzarsi con un buco, dal quale fuoriescono indebitamente milioni di euro a
carico dei cittadini. A Venezia la Corte dei Conti segnala un danno erariale di
quasi 3 milioni e mezzo di euro riconducibile alla progettazione, realizzazione
e manutenzione del Ponte della Costituzione , firmato dall’archistar Santiago
Calatrava, con un incremento dei costi finali pari quasi al 75% rispetto al
progetto preliminare e una dilatazione dei tempi di realizzazione da 456 a 2052
giorni. E con il risultato finale di un attraversamento scivoloso che ha già
colpito numerose vittime, con conseguente pagamento di risarcimenti. Poco
inferiore il danno erariale dovuto all'acquisto a prezzo ipervalutato di un
palazzo dell'Inail, poi rimasto parzialmente inutilizzato, a Casalecchio di
Reno, in Emilia Romagna: 3 milioni e 300 mila euro se ne vanno a seguito del
sovraprezzo e del sovra-dimensionamento dell’immobile. A Genova un parcheggio
interrato su più piani è stato progettato e messo in cantiere all'interno di un
parco urbano del Comune – il Giardino dell'Acquasola – sottoposto a vincolo
storico-paesaggistico. Dopo aver interrotto la fruizione del parco per anni e
abbattuto alberi secolari, l'area è stata posta sotto sequestro e vari
amministratori e funzionari dovranno rispondere di danni patrimoniali,
ambientali, da disservizi e al bene culturale.
Gli sprechi, in Italia, prendono spesso la forma delle
opere incompiute, avviate con grandi sperperi di denaro pubblico e mai
consegnate ai cittadini. Molte opere "fantasma" sono di tali dimensioni da
saltare subito all'occhio dell'opinione pubblica, fomentando la sfiducia nelle
istituzioni. Altre volte le perdite per le casse pubbliche derivanti dai singoli
casi sono di minor entità e sfuggono all'attenzione della stampa, ma se sommate
lungo tutta la regione per regione raggiungono cifre da capogiro. Se in
Friuli-Venezia Giulia si spendono 600 mila euro per allestire un museo
multimediale a Trieste senza vederlo poi realizzato, in Sardegna si acquistano
imbarcazioni, di cui una di grosso cabotaggio, per lasciarle poi ormeggiate e
inutilizzate per diversi anni, non essendo stato preventivamente programmato il
loro possibile impiego e mancando il personale specializzato per condurle. Anche
il piccolo Molise ha i suoi grandi sperperi: oltre 6 milioni di euro è il costo
sostenuto per un collegamento marittimo tra il porto di Termoli e la Croazia che
non è mai salpato, a causa dello scioglimento della società mista
pubblico-privato creata ad hoc, ma senza alcuna procedura di gara.